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Il Consiglio regionale, riunito in seduta straordinaria, ha votato come primo punto all'ordine del giorno, la mozione di sfiducia al Presidente della Giunta regionale. All'esito della votazione hanno votato a favore della mozione 10 consiglieri regionali(Febbo, Sospiri, Gatti, Iampieri, Bracco, Di Dalmazio, Marcozzi, Smargiassi, Pettinari, Mercante) mentre hanno votato contro 15 consiglieri regionali (Di Pangrazio, Mariani, Pietrucci, Monticelli, Balducci, Innaurato, Sclocco, Paolucci, Monaco, Berardinetti, Pepe, D'Ignazio, Di Nicola, Paolini, Mazzocca). Erano assenti in aula i consiglieri regionali Chiodi, Di Matteo, Olivieri e Gerosolimo.

A presentare la mozione Forza Italia e il Movimento 5 stelle, all'indomani del consiglio regionale dell'8 maggio scorso, che non ha riconosciuto, con un voto di misura (16 no e 15 sì) l'incompatibilità tra i due ruoli elettivi, sottolineando che senza la convalida da parte della giunta per il regolamento del senato, non è una "condizione antigiuridica".

La seduta è stata caratterizzata dai vari interventi, in particolare si è registrato un duro battibecco tra il consigliere di Sinistra italiana Leandro Bracco e quello di Forza Italia Mauro Febbo, tra i quali sono volate anche parole grosse.

In apertura della seduta è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare la scomparsa dell'ex presidente della Giunta regionale Giovanni Pace. Deputato per due legislatura e a lungo consigliere comunale di Chieti, Pace, che ha guidato la Regione dal 2000 al 2005, si è spento nei giorni scorsi a 84 anni. 

Febbo ha accusato D’Alfonso di “congelare l'attività amministrativa, rimanendo sul piede in due staffe, quando però condidandosi governatore aveva promesso di dedicarsi all’Abruzzo”.

"Continui a fare delibere farlocche, a distribuire incarichi regionali ai fedelissimi – ha tuonato Febbo -  mentre la società regionale dei trasporti Tua non ha approvato  il bilancio, perché ha un buco enorme, e le Asl,  al di là di quello che si dice il tavolo di monitoraggio, chiuderanno con 100 milioni di perdita e accetto la sfida, come e dove volete, per dimostralo”.

"Poniamo fine a questa iattura, non avveleniamo ulteriormente un clima che è già elettorale", ha concluso l’esponente di Forza Italia.

A fare quadrato intorno a D’Alfonso Maurizio Di Nicola di Centro democratico, il sottosegretario di giunta Mario Mazzocca di Art. 1- Mdp, e l’assessore al bilancio Silvio Paolucci del Partito democratico.

 Di Nicola ha ringraziato D’Alfonso "per il grande lavoro svolto finora”, e  ha ribadito che la legislatura deve andare avanti perché “dobbiamo approvare importanti provvedimenti  vanti atti e provvedimenti essenziali per la vita degli abruzzesi".

Mazzocca, nella nuova veste di Sovrintendente alla ricostruzione 2016-2017, nuova delega che gli ha assegnato da pochi giorni D'Alfonso, ricorda di "aver partecipato a centinaia di incontri, e non a convegni autoreferenziali, e ho riscontrato c'è criticità derivante dalla risposta della ricostruzione post sismica 2016 2017, sono pertanto onorato di questo nuovo carico di lavoro, anche se gli aminci mi dicono, 'Ma chi te lo fa fare...'".

Il presidente D’Alfonso ha invece detto:

"E’ vero: la mia incompatibilità è citata nella carta costituzionale, ma nei regimi liberal democratici occorre poi la proceduralizzazione. L’incompatibilità è un disvalore, ma se c'è conflitto di interesse. E nel mio caso il conflitto di interesse è un doppio pagamento, per ciascuno dei due incarichi? No, non lo è", sottolinea D'Alfonso, ricordando che ha rinunciato al compenso da presidente della Regione, di circa 14 mila euro al mese.

"Sto rinunciando al tempo da dedicare al ruolo da presidente? No, visto in Senato non riesco ad andare, ci ho messo piede solo quattro volte - prosegue D'Alfonso Ho approvato al Senato una norma al solo favore degli abruzzesi? Ovviamente no. Qual è dunque il di meno, che sta pagando la comunità abruzzese?Attendo pertanto che mi si formalizzi la vita giuridica da senatore, poi farò la mia scelta".

D'Alfonso ha ricordato  poi gli 1,5 miliardi di euro per le infrastrutture, “per il raddoppio  della tratta Pescara-interporto, e l’elettrificazione  Sulmona-L'Aquila-Rieti” e prosegue: "Per la prima volta abbiamo un piano regionale delle infrastutture, anche per i depuratori abruzzesi, per non far si che non restassero tema dei comunicati dell’associazione H2o. Chi li ha messi i soldi? Noi, poi spetta ai comuni cantierizzare, noi facciamo da stimolo, e Pescara ha appaltato 12 milioni di euro. Abbiamo approvato il Piano regionale dei rifiuti, siamo la regione che ha oltre 500 mila percepenti da reddito da lavoro, e nel 2014 non era così. Abbiamo 8 mila dottori di ricerca nel pubblico e nel privato".