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Viaggio a "vuoto" sull'A24/25 per i sindaci di Abruzzo e Lazio: niente faccia a faccia con il ministro 5 Stelle di Trasporti e Infrastrutture, Danilo Toninelli, rappresentato dal sottosegretario Daniele Dell'Orco, né risposte risolutive e immediate sulla pressante richiesta di tagliare i maxi aumenti di tariffa sull'autostrada che unisce le due regioni. Nessun passo in avanti, quindi, né stop "temporaneo agli ultimi aumenti del 2018 per dare respiro ai territori". Almeno non in questa prima fase. Il faccia a faccia con il sottosegretario, affiancato dai parlamentari abruzzesi della maggioranza e dal direttore generale del Ministero, si è chiuso ieri con un "mezzo impegno", e cioè di «calendarizzare entro la fine di luglio un nuovo incontro con i sindaci abruzzesi e laziali per gli aggiornamenti riguardanti il processo di revisione in corso sul Def».

La partita, infatti, si giocherà sul documento economico finanziario. Qui il Governo può attivare le leve giuste per riequilibrare le tariffe rinunciando a una parte dei robusti introiti che vanno all'Anas e allo Stato: quasi il 57% del totale (molto più della media nazionale che viaggia attorno al 30%), mentre il restante 43% resta alla società concessionaria, Strada dei Parchi, per spese di gestione e investimenti. La lunga battaglia anti-aumenti che ha mobilitato le due regioni, quindi, potrebbe, il condizionale è d'obbligo, andare a bersaglio. Intravista una possibile svolta, gli amministratori locali hanno deciso di «mantenere alta la guardia», ma senza chiudere la porta, per andare a vedere le carte «fra tre settimane».

Questa la nota dei Sindaci emessa ieri:

Questa mattina presso il Ministero dei Trasporti, la delegazione degli Amministratori Lazio e Abruzzo, impegnati nella battaglia contro il rincaro dei pedaggi autostradali, è stata ricevuta dal Sottosegretario Dell’Orco, in rappresentanza del Ministro Sen. Toninelli assente per impegni istituzionali, insieme al Direttore Generale Dott. Cinelli e ai parlamentari abruzzesi della maggioranza. La delegazione designata dai Sindaci, di cui una buona parte era presente all’esterno del Ministero con la fascia tricolore a suo sostegno, ha provveduto a riassumere, con documentazione alla mano, tutto il lavoro svolto da gennaio ad oggi, ponendo l’accento sulle problematiche che gli scellerati rincari hanno prodotto per gli abitanti, l’economia, lo sviluppo e il turismo dei territori interessati. La delegazione ha quindi reiterato le richieste contenute nella numerose lettere inviate: immediata sospensione dell’ aumento delle tariffe in vigore dal 01.01.2018; creazione di un tavolo istituzionale, con la presenza della delegazione degli Amministratori, per ridefinire i criteri di determinazione delle tariffe; declassificazione del tratto urbano che dalla barriera di Roma Est arriva fino alla tangenziale romana (evidenziando la disparità di trattamento nel pagamento del pedaggio tra ingresso-uscita da Roma) nonché di quei tratti classificati impropriamente montani in “non montani”. Il Dott. Cinelli, dopo aver confermato l’arrivo di centinaia di richieste di accesso agli atti, ha manifestato la piena disponibilità alla pubblicazione di tutti gli atti richiesti appena ricevuto il parere del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Sottosegretario ha manifestato l’impegno politico ad aiutare la parte tecnica all’approvazione in tempi rapidi del Documento Economico e Finanziario (DEF) che risolverà strutturalmente anche la questione delle tariffe e dell’aumento delle stesse. Alla richiesta pressante della delegazione di avere un intervento immediato, straordinario e temporaneo sugli ultimi aumenti, che dia “respiro” ai territori rappresentati, e soprattutto la garanzia di tempi certi, il Sottosegretario ha manifestato la disponibilità a valutare insieme al Ministero una soluzione verso tale direzione. Le parti hanno pertanto convenuto di rincontrarsi entro il mese di Luglio onde consentire al Ministero di valutare l’intervento da attivare in tempi rapidi ed aggiornare sullo stato dell’approvazione del DEF. Gli Amministratori pur cautamente ottimisti, mantengono alta la guardia, continuano la loro battaglia che sarà ancora più incisiva qualora la “risposta immediata” non dovesse arrivare entro le prossime tre settimane.