di ALESSANDRA SCIULLO
Alessandro Recchiuti classe 1975, Avvocato, Assessore alle politiche sociali e pubblica istruzione 2011/2016, il secondo più votato a Roseto del Centrodestra nelle comunali del 2016.
Il Centrodestra ,regionale e nazionale ,mira allo svecchiamento, Lei , da quarantenne quindi da risorsa di lungo corso,come vive questo mutamento?
«Il cambiamento è abbastanza evidente così come ancora più evidente è la circostanza che il concetto di centrodestra sia notevolmente mutato dopo le elezioni ed in particolare dopo la formazione del nuovo governo. Oggi si potrebbe dire che l'area populista (utilizzo questo termine non in senso negativo sia chiaro) si è ampliata ed unita e si contrappone sia al centrodestra "classico" che al centrosinistra. Credo che questi cambiamenti siano ancora lungi dall'essere terminati. Chiaro che questa situazione poi si riversi anche a livello regionale e locale. Io vivo questa situazione con grande curiosità ma anche con la consapevolezza che quello che era certo ieri, oggi non lo è più. Mi manca un partito a livello nazionale che rispecchi quelle che sono le mie convinzioni e ed il mio modo di interpretare la politica. Io da anni, dopo le prime esperienze con l'UDC, sono e vivo all'interno di un movimento civico ma credo che un riferimento nazionale inizi ad essere necessario».
I due comuni più grandi della provincia teramana , Roseto prima e Teramo da qualche settimana, sono del centrosinistra e quindi in controtendenza. Rimostranze al modello Teramo ? Si è tirata la corda un po’ troppo?!
«Le elezioni di Teramo e Roseto per certi aspetti hanno delle similitudini. In primis si può dire che in entrambi i casi ha vinto il candidato Sindaco del Centrosinistra nonostante il partito democratico non abbia particolarmente brillato, ma anzi! Secondo bisogna ammettere che se così è stato un mea culpa vada fatto all'interno del centrodestra. Nel caso di Roseto, realtà che conosco meglio, la riflessione va posta sul fatto che certi errori amministrativi, del tutto evitabili, siano stati determinati per la sconfitta. A Teramo, invece, la spaccatura politica è stata decisiva. Il modello Teramo, inteso come gruppo di giovani amministratori in grado di arrivare a governare la regione, credo sia terminato già da un po'. Bisogna ripartire con la consapevolezza che, nonostante la indubbia importanza della città capoluogo di provincia, il teramocentrismo non può più essere un caposaldo imprescindibile del centrodestra futuro a livello provinciale».
Tra tre mesi, in Ottobre, si vota per le provinciali su Teramo ( con il voto ponderato). Si muove qualcosa nel Centrodestra a livello di liste ?
«Nessuno mi ha contattato.Con il voto ponderato Roseto, dopo Teramo, ed insieme a Giulianova ha il coefficiente maggiore. Onestamente non saprei se si muove qualcosa, ma certo è che queste elezioni provinciali potranno essere utili anche per capire e sciogliere alcuni dubbi politici. Vedremo».
C’è fermento per le regionali, sopratutto nel Centrodestra , tutti si sentono in diritto di ottenere una candidatura...Lei si impegnerà in prima persona ?
«Tutti legittimamente possono ambire a sedere negli scranni regionali. Ci sono però delle considerazioni. Le elezioni regionali sono difficili e necessitano, per essere eletti di tanti voti, per cui bisogna anche essere realisti. Poi, considerazione non secondaria, per decidere se candidarsi oppure no, bisognerebbe anche sapere, credo, quali sono le coalizioni ed i candidati Presidenti. Mi sembra che gli scenari che si stanno prospettando siano ancora molto incerti e tutti reclamano il Presidente, senza però confrontarsi con i programmi. Per quanto mi riguarda valuterò all'esito di queste premesse».
Lei è del gruppo di Futuro In , cambierà nome al suo gruppo? Di fatto , con il ritiro di Gatti dalla politica attiva, Futuro In non ha più senso di esistere. Potrebbe raccogliere il testimone dell’ex Assessore regionale almeno sulla costa teramana, spesso messa nel dimenticatoio dai rappresentanti dell’ex modello Teramo a vantaggio del capoluogo di provincia?
«La decisione di Paolo mi ha francamente sorpreso. ed il suo testimone è difficile da raccogliere. In merito alla mia permanenza nel gruppo di Futuro In, ovviamente non ho avuto ancora modo di parlare con lui ma credo che, prima di prendere qualsiasi decisione, sia necessario farlo. Per questo nei prossimi giorni mi incontrerò con lui anche perchè alcune decisioni sono collegate a delle risposte che mi verranno date. Io in questo momento, se dovessi chiedere quale è la linea politica del gruppo provinciale di Futuro In su alcune tematiche di interesse provinciale, non saprei a chi rivolgermi».
Ci saranno congressi o riunioni provinciali in cui si individuano referenti??
«Domande credo legittime ed in base anche alle risposte, poi, potrei decidere più liberamente. Per quanto riguarda la necessità di ripartire ed abbandonare il teramocentrismo, pur riconoscendo l'importanza di Teramo, ho già detto sopra. Anche e non solo per una questione numerica la costa merita maggiore attenzione. Noi che viviamo sulla costa e che facciamo politica abbiamo l'obbligo di sentirci per avanzare temi e proposte che siano di interesse per i nostri territori. L'importante, però, è non creare spaccature tra costa ed interno ma riconoscendo pari dignità a tutte le realtà».
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