Riceviamo da un "grosso nome" della politica teramana di qualche annoi fa questa lettera aperta al Sindaco Gianguido D’Alberto. La pubblichiamo garantendogli il richiesto anonimato.
Carissimo Gianguido,
ho deciso di scriverti qui, sulle colonne di questo giornale virtuale, perché voglio che le mie parole siano condivise dai teramani che ti hanno votato e che, come me, hanno deciso di affidarti la guida della nostra città.
Non mi firmo, perché la mia firma potrebbe dare alle mia parole un peso diverso, essendo io stato un “politico” di quelli che, un tempo, avevano in questa città un ruolo “importante”. Non ti sarà difficile capire chi io sia, ma qualora non riuscissi a dare un volto a queste parole, non fa nulla, non è questo che importa, ma quello che voglio dirti.
Da teramano.
Da cittadino.
Leggo, in questi giorni, le solite indiscrezioni di stampo giornalistico sugli assessori. Leggo nomi e immagino quale sia il tuo impegno in queste ore, per la scelta dei nomi della tua Giunta. il motivo della mia lettera è darti un consiglio. Non richiesto, lo so, ma sento di doverlo fare. Il mio consiglio è scegliere donne "spinose”, nel senso di donne che abbiano carattere, idee e competenza e la capacità di esprimerle.
Tre donne, per tre assessorati. Quelli “strategici”. Saranno quattro gli assessorati strategici del tuo mandato: la ricostruzione, la cultura, il sociale e il commercio. La ricostruzione, perché sarà determinante ricostruire non solo la città colpita dal terremoto, ma anche quella colpita dal nostro disinteresse, quello di noi politici cha abbiamo amministrato prima di te e che abbiamo troppo a lungo subordinato le scelte per la città alle logiche dei nostri partiti. Ti consiglio di tenere per te l’assessorato alla Ricostruzione, ma anche le deleghe all’urbanistica e alla pianificazione territoriale, perché siano solo tue le scelte. Potresti magari delegare un consigliere a supportarti, ma siano tue quelle deleghe. Sull’assessorato alla Cultura, sento parlare di Ponziani. Non credo che possa essere la scelta giusta. Ponziani è certo persona dotta, ma la Cultura ha bisogno di qualcuno che sappia organizzare eventi e magari inventarne. Fossi in te, impegnerei Ponziani in assessorati diversi, quali quelli del Centro Storico e del Patrimonio, perché possa gestire una diversa cura della nostra città, evitando esagerazioni moderniste come la copertura di Largo San Matteo. Ponziani al Patrimonio sarebbe una trincea in difesa del (poco) rimasto, in una città che ha distrutto un teatro per costruire la Standa. Alla cultura, fossi in te, chiamerei la prima delle donne “spinose”, ovvero Mariacristina Marroni, perché è persona che ha reali interessi culturali, segue il dibattito nazionale, viaggia, legge. E ha carattere.
Al sociale sento parlare di Valdo Di Bonaventura. Sarebbe, io credo, un errore. Non per le sue doti umane, ma per la sua età. Valdo è appena andato in pensione, entrando - come ho fatto io qualche anno fa - nell’età del riposo, quella nella quale si può essere utili nel consiglio, più che nell’azione. Il sociale, pretende un guerriero. Nei prossimi anni, con la crisi che colpisce ancora duro, Teramo avrà grandi emergenze sociali: quelle del disagio giovanile, quelle del disagio familiare, la povertà, l’inserimento degli stranieri, l’invecchiamento della popolazione, la psicologia degli sfollati, problemi che vanno ad aggiungersi alle tante dolorose storie invisibili ai nostri occhi, che sono storie di disabilità, di abusi, di tossicodipendenza, di violenza sulle donne. C’è bisogno in quell’assessorato di qualcuno che abbia l’età giusta per combattere e la competenza specifica, ma credo che tu conosca già le doti di Graziella Cordone. E’ lei la seconda donna “spinosa” che io sceglierei se fossi in te.
La terza è Stefania Di Padova. Ho avuto la possibilità di vederla impegnata nella restituzione alla città di una parte del nostro quartiere (anche io vivo in Centro), perduta, ovvero piazzetta del Sole. E’ una donna forte, determinata, competente nelle materie legali, alla quale credo che dovresti affidare il Commercio, perché avrebbe non solo la preparazione professionale necessaria per interpretare e rendere possibili, dal punto di vista legale e amministrativo, tutte quelle iniziative di sostegno delle quali il commercio teramano avrà bisogno. Intendo la gestione dei varchi, la regolamentazione degli orari e dei dehors, le tasse sulle insegne e sui rifiuti, le nuove aperture, gli sgravi possibili, la gestione dei centri commerciali naturali, tutto quello che insomma richiede competenza specifica.
Perché ti invito a scegliere tre donne “spinose”, che abbiano cioè “carattere” oltre che preparazione specifica? Perché il rischio che correrai, sull’onda euforica della tua vittoria, è di avere al tuo fianco persone che sappiano dire solo “sì”. Il primo impegno di un Sindaco, deve essere quello di scegliersi collaboratori che sappiano essere di stimolo, che sappiano aiutarlo a riflettere. Persone che abbiano uno spessore umano e un passato professionale che consentano loro anche di dirti “no”, se serve a dare alla città una soluzione migliore.
Tre donne complesse, in tre assessorati strategici, faranno della tua una giunta di qualità.
Questo è il mio modesto consiglio.
Buon lavoro, signor Sindaco
Lettera firmata