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Provincia e Regione. Estate calda, caldissima per i big politici in vista della scelta nei vari schieramenti per i due Enti.

Sulla Provincia pesarà fortemente il capitolo dell'esito elettorale al comune di Teramo e dunque il centodestra partirà decisamente svantaggiato. Le elezioni si terranno il 14 ottobre: il governo vuole riunire in un'unica data le elezioni per gli enti, come quello di Teramo, in cui la scadenza del presidente è prevista a ottobre e quella del consiglio a gennaio 2019.

 

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Due i nomi per il momento che circolano da mesi. Per il centrodestra il nome più ricorrente è il sindaco di Notaresco Diego Di Bonaventura. Per il centrosinistra invece, il nome più ricorrente è quello di Giuseppe D'Alonzo, sindaco di Crognaleto. 

Con il voto ponderato Teramo può eleggere due consiglieri provinciali o forse anche tre. L'unico problema per D'Alonzo è che alle ultime elezioni ha appoggiato su Teramo la candidatura di Giovanni Cavallari, e questo potrebbe non agevolarlo oggi con D'Alberto e con il Comune di Teramo. 

Il centrosinistra punta a tenere la Provincia anche perchè tale riconquista  potrebbe essere utile per attenuare tensioni derivanti dalle nomine in giunta a Teramo. Ad esempio una delega pesante o la vicepresidenza in Provincia per Maurizio Verna, a cui il ruolo di capogruppo in Comune sta decisamente stretto, potrebbe placare gli animi. Non è detto poi che D'Alonzo resti l'unico dei candidati, visto che si fanno altri nomi come quelli di Vincenzo Di Marco e Cristina Di  Pietro, sindaci rispettivamento di Castellalto e di Civitella.

Per la Regione Abruzzo, invece, si sa che oggi c'è una riunione di Forza Italia, voluta dal coordinatore regionale Nazario Pagano, che è il primo passo interno avviato per individuare il candidato governatore.

Ai sei nomi già svelati tempo fa, tra cui spiccano i teatini Mauro Febbo, consigliere regionale forzista, e Umberto Di Primio, sindaco al secondo mandato, se ne aggiungono altri due top secret pescati dalla società civile. Il prossimo passo, pianificato da Pagano, sarà quello di riaprire il colloquio con gli alleati, o presunti tali, della Lega rappresentata in Abruzzo dal parlamentare Giuseppe Bellachioma. Quella Lega che, pochi giorni fa, attraverso il suo leader Matteo Salvini, intervenuto a Silvi, ha lanciato un chiaro messaggio di alleanza al Movimento 5 Stelle. Un messaggio che però i pentastellati hanno di fatto già rimandato al mittente, rifiutando ogni tipo di accordo preelettorale con il lancio delle regionarie. Da fonti interne al movimento si viene a sapere che il nome del candidato presidente alla successione di D'Alfonso sarà scelto entro la fine di luglio. Ma dei 300 curricula, una parte sarà scremata dal capo politico del movimento, cioè Di Maio. Il resto quindi sarà sottoposto a votazione sulla piattaforma Rousseau, mezzo chiave della democrazia dell'algoritmo dei 5 Stelle. Per la Lega si fa anche il nome di Paolo Primavera di Chieti nel caso in cui l'accordo, come potrebbe essere non si riesca a chiudere con il Movimento Cinque Stelle.

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Sul fronte del civismo gli schieramenti principali sono due. Il primo fa riferimento ai consiglieri regionali Andrea Gerosolimo e Donato Di Matteo e ha già fissato per metà di settembre l'assemblea pubblica in cui nominerà il presidente di questa fetta di civismo abruzzese che, a detta dei responsabili, avrebbe un peso notevole, nel panorama politico regionale, del 12/13 percento. Sull'altro fronte troviamo le liste guidate da Gianluca Zelli che sembra scommettere sulla figura dell'ex deputato forzista Fabrizio Di Stefano. Sia l'una sia l'altra faccia del civismo abruzzese ambisce a diventare un ago della bilancia.

Infine, secondo i ben informati della politica, l'unico candidato per il centrodestra che andrà non unito alle regionali sarà il fidatissimo di Berlusconi, Antonio Martino mentre per il centrosinistra ci dovrebbe essere Giovanni Legnini e la Lega si presenterà con Paolo Primavera.

Intanto si è aperta la strada per la decadenza dalla Presidenza per D'Alfonso. I giudici dell'Aquila oggi potrebbero anticipare la decisione della giunta del Senato che mercoledì vedrà riunita la giunta per le incompatibilità del Senato sul Governatore d'Abruzzo.