In merito alle dichiarazioni rese dal consigliere regionale Domenico Pettinari, è opportuno precisare quanto segue per voci di bilancio.
In merito al personale, si rileva quanto segue:
- per quanto riguarda il numero dei dirigenti, da 10 del 2015, si sono ridotti a 9 nel 2016 ed a 8 al 1° settembre 2018;
- anche i quadri hanno subito una flessione da 55 del 2015 e 2016 a 52 del 2017 ed a 48 al 1° settembre 2018;
- il numero complessivo dei dipendenti ammontava a 1587 unità nel 2015, ridottesi a 1573 nel 2016 e a 1554 nel 2017, ma risalita a 1586 al 1° settembre 2018, oltre a n. 61 unità con lavoro somministrato.
Relativamente all’andamento dei costi esterni pre e post fusione, si illustrano i dati riferiti all’ultimo triennio:
- Anno 2015: €. 52.286.000
- Anno 2016: €. 42.440.000
- Anno 2017: €. 41.900.000
Alla luce di quanto sopra, i numeri evidenziano che dalla fusione è risultata una riduzione di costi soprattutto sui fattori della produzione acquistati all’esterno che infatti si riducono di circa 10 milioni di euro.
Per quanto concerne i debiti totali, i dati dell’ultimo triennio appaiono piuttosto chiari e dimostrano come si sono ridotti di ben 22 milioni di euro circa
- Anno 2015: €. 78.236.000
- Anno 2016: €. 71.900.000
- Anno 2017: €. 56.150.000
Altra positività cristallizzata dal Bilancio di Esercizio 2017 è rappresentata dalla situazione finanziaria che, nel 2017, ha fatto registrare una significativa riduzione dei debiti verso fornitori che si riducono da € 37.155.764 del 2015 ad € 20.140.934 del 2017, in pratica una riduzione del 46%.
Per quanto riguarda i rapporti con le banche, la delibera citata dal consigliere Pettinari fa riferimento ad un contratto finalizzato ad anticipare le risorse finanziarie della Regione e non a creare incremento di indebitamento strutturale.
Nonostante l’aumento delle tariffe, il valore medio di corsa semplice e di un abbonamento mensile risulta essere tra i più bassi d’Italia, basti pensare che il prezzo di un biglietto singolo è pari a 1,10 euro mentre nelle principali città italiane è pari ad € 1,50
Senza soffermarsi sulle singole grandezze di bilancio, appare del tutto evidente che la migliore rappresentazione della solidità finanziaria aziendale è rappresentata dal fatto che nel 2017, a fronte di un taglio di risorse di quasi 11 milioni di euro rispetto al 2015, TUA ha chiuso con un leggero utile mentre prima della fusione, nonostante il maggior valore delle risorse stanziate, l’azienda più grande delle tre accorpate chiudeva i propri bilanci con perdite di diversi milioni di euro.
Interessante analizzare anche la voce dei contributi erogati che, negli ultimi tre anni, sono stati i seguenti:
- Anno 2015: €. 95.924.385
- Anno 2016:€. 93.673.620
- Anno 2017: €. 84.994.710
Quindi ben 11 milioni di euro nel triennio che sono stati fronteggiati con analoga riduzione dei costi passati da 141 milioni di euro del 2015 a 136 milioni di euro del 2016 e a 130 milioni di euro del 2017.
Infine, a livello nazionale l’indice che rileva il grado di efficienza di una azienda di trasporto è il rapporto ricavi/costi che è passato dal 24,75% del 2015 a 25,67% del 2016 e al 27,14% del 2017.
Per quanto attiene al minor chilometraggio, TUA ha provveduto ad un piano di razionalizzazione delle sovrapposizioni garantendo, di fatto, risparmio per la collettività abruzzese.
Questi dati dimostrano che, pur con una marginale revisione dei servizi, si è messo in equilibrio il bilancio della società che ha consentito la costituzione in house salvaguardando numerosi posti di lavoro.
Chieti, 03.09.2018 TUA SPA