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Commissione pari opportunità al Comune di Teramo, piovono critiche. Dal Movimento Cinque Stelle, dalla minoranza e da un ex componente della commissione provinciale Lucia Verticelli che scrive sul suo profilo facebook: «Il consiglio comunale di Teramo ha approvato il regolamento per costituire la consulta delle pari opportunità. Finalmente, dopo anni di mie battaglie contro le vecchie amministrazioni qualcosa si è mosso.
Peccato però che questo regolamento, che invito tutte le cittadine e tutti cittadini a leggere, abbia ben poco a che fare con le politiche di genere e soprattutto non tenga conto dell'esperienza di tante donne e tanti uomini che nel nostro comune si sono sempre occupati dell'argomento.
Peccato che questa consulta verrà nominata internamente al consiglio, senza un vero e proprio bando per selezionare i curriculum appartenenti a persone più competenti.
Si legge nel regolamento che addirittura il presidente della consulta sarà una consigliera o un consigliere comunale.
Allora, mi chiedo, non era più semplice istituire una commissione consiliare?
Mi domando: come si possono trattare tematiche così delicate senza averne la competenza?
Spero di essere smentita, ma se questo è, immagino che il tutto sia stato fatto per accontentare i consiglieri "delusi" che non hanno trovato collocazione in giunta». Anche un'altra ex che ha a lungo lavorato in Commissione pari opportunità Anna Pompili più o meno è sulla stessa lunghezza d'onda della Verticelli:

«Un plauso al consiglio comunale per l’approvazione del regolamento per la Consulta, frutto sicuramente di tanto impegno e lavoro per regolamentare un organo atipico sia per la sua composizione, infatti, garantirà la presenza paritaria tra uomini e donne, atipico perché sarà composto per metà, o quasi, dagli stessi consiglieri comunali pure con diritto di voto, atipico per il suo Presidente sara‘ uno dei consiglieri comunali, sicuramente con esperienza, competenza e formazione in P.O., tra le funzioni .....il sostegno, confronto, consultazione, progettazione nei confronti del CONSIGLIO COMUNALE e delle Commissioni Consiliari cioè nei confronti degli stessi membri della CONSULTA ?!?!?! La Consulta farà rete con le cpo di tutti i livelli comunali, provinciali, regionali e nazionali e perché con la Consigliera di Parita NO vi ricordo che e‘ l’unico organismo di Parita’ riconosciuto sia dal Legislatore italiano che da quello europeo .........Mi permetto di invitare il Sindaco Gianguido D'Alberto , al quale va tutta la mia stima, a mettersi a lavoro e far nascere una VERA Commissione Pari Opportunità composta da cittadini teramani e cittadine teramane con esperienze, competenze e formazione in materia di Parita‘ e P.O. che rappresenti la società civile e supporti e controlli gli organi politici il Consiglio e la Giunta in materie di P.O. Buon lavoro Sindaco».

Scrive invece il Movimento Cinque Stelle: «Nel consiglio la maggioranza hamostrato i muscoli inopportunamente,senza avere la minima sensibilità politica e rispetto per i cittadini. La proposta dell'intera minoranza con la quale si chiedeva di dare alla Consulta per le pari opportunità una matrice esclusivamente di competenza "sociale" esterna al Consiglio, proponendo come figura di collegamento politico con la Giunta l'Assessore con delega alle pari opportunità, è stata respinta.

Il Regolamento per le Commissioni paritetiche, riguardando le regole delle attività consiliari avrebbe dovuto essere ampiamente condiviso con le forze politiche rappresentate in Consiglio, anche in considerazione del fatto che manca da 30anni, e invece è stato privato nella sua redazione del contributo condiviso della minoranza.

Le linee programmatiche ratificate dalla maggioranza nel consiglio comunale dell’11 settembre scorso con cui si dichiarava piena disponibilità e apertura all'opposizione relativamente alla possibilità di partecipare a t t i v a m e n t e a d d i r i t t u r a  a l c o n c e p i m e n t o d i m i s u r e d i g o v e r n o d e l l a c i t t à , d o p o l ’o d i e r n o a t t o d i f o r z a , persino su materie di autoregolamentazione istituzionale, possono dirsi già ampiamente e definitivamente tradite. Così come quelle, soprattutto, relative alla partecipazione della società civile alla vita politica della città.

L ’a v e r  p r e t e s o  c h e q u a t t r o  m e m b r i  d e l l a  C o n s u l t a p e r  l e p a r i  o p p o r t u n i t à  s i a n o  i n d i v i d u a t i  t r a  i  c o n s i g l i e r i comunali, invece che, come proposto, tra esponenti della società civile con adeguata preparazione, e l'aver stabilito che il Presidente sia eletto fra i Consiglieri riduce la commissione a mero organo di controllo di parte politica.

Facile riempirsi la bocca col concetto di “partecipazione”in campagna elettorale quando finora hanno prevalso solo le logiche di partito, peccato...La maggioranza non ha nessuna intenzione di promuovere la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche, dal momento che la nega nella maniera più radicale e inopportuna anche a coloro che quei cittadini rappresentano e che intendevano,come noi del Movimento che lo facciamo da sempre, promuovere un coinvolgimento diretto alle politiche civili e sociali della città di elementi significativi,competentie terzi della cittadinanza».