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dalbertosindacookPartecipiamo volentieri, ma solo ex post, al dibattito che in questi giorni ha animato la nostra comunità per il rinnovo del consiglio di amministrazione della Ruzzo Reti s.p.a..

Il primo moto è l’augurio di buon lavoro, al Presidente Avv. Alessia Cognitti, al Vice-presidente Dott. Alfredo Grotta ed al Consigliere Dott. Antonio Forlini, nel solco di quanto di buono fatto sino ad oggi nell’opera di risanamento e rilancio dell’azienda.

Il secondo è un moto di stupore per chi oggi, dalla comoda poltrona di presidenza di un importante Ente pubblico, che presiede per note capacità manageriali, o da una segreteria regionale di partito, ha tentato di ingerirsi, peraltro senza successo, nelle scelte dei soci della Ruzzo Reti s.p.a., i Sindaci, per il rinnovo del consiglio di amministrazione.

Stupore che si è trasformato in fastidio nel momento in cui, con un livello di ipocrisia inaccettabile, tali soggetti politici, hanno alzato la bandiera del “fuori la politica dal Ruzzo”.

I 25 sindaci, che in piena autonomia e libertà, hanno valutato positivamente il lavoro fatto dal CDA uscente e ne hanno premiato i risultati con la riconferma, sono la politica delle comunità, della rappresentanza, dei territori; ed è questa politica quella che ha scelto chi deve amministrare un bene primario come l’acqua, evidentemente con l’esclusione del Sindaco di Teramo.

Il Sindaco di Teramo, poco lucido nell’occasione, forse perché affaticato, considerato l’apporto nullo della sua giunta al quotidiano, ha perso un’occasione per dimostrare equilibrio.

Difatti farneticando di complotti ed altre amenità ha dimenticato che i suoi colleghi Sindaci, eletti, come lui dalle rispettive comunità, hanno votato liberamente e che la forza di chi partecipa al processo democratico sta nell’opera di convinzione del prossimo della giustezza delle proprie tesi, cosa che a lui non è riuscita, salvo poi gridare al complotto.

Ci uniamo al coro di quanti, tra i primi autorevoli esponenti del PD, partito di maggioranza relativa in Consiglio Comunale, incitano il Sindaco di Teramo a pensare a lavorare per la Sua città nonché a rispettare gli impegni presi con i teramani, ad oggi del tutto disattesi, a cominciare dalla promessa di impegno esclusivo sulle vicende amministrative da parte di Sindaco e giunta.

Consigliamo al Sindaco D’Alberto, di evitare per il futuro l’alterigia che ha mostrato in questa circostanza, atteggiamento che potrebbe costare a Teramo un ulteriore isolamento che non merita.

Il coordinamento comunale di Futuro In Teramo.