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votoSe c’è una cosa della quale, in questa Regione, non si sente la mancanza… quella cosa è il “candidato”. Ne abbiamo anche troppi. Così, quando qualcuno sparisce e, magari in virtù di qualche insuccesso elettorale, vabbè: chiamiamolo “trombatura”, decide di ritirarsi a vita privata, non ci stracciamo le vesti per la disperazione. Per questo siamo sopravvissuti, anche con una certa facilità, alla scomparsa di Benigno D’Orazio dal panorama politico. Credevamo che, dopo l’esperienza alla presidenza della Torre di Cerrano, avesse scelto di dedicarsi solo al studio legale, facendo l’avvocato a tempo pieno. Invece, no. Prima è diventato presidente dell’associazione Ambiente e Vita (fondata da Nino Sospiri), quindi ha deciso di… candidarsi. Non pago di una carriera che l’aveva visto consigliere regionale della Destra e poi candidato, di fatto o nelle intenzioni, nelle aspettative o nelle ipotesi, praticamente a tutto: al Parlamento come senatore, a sindaco della sua Pineto, a sindaco anche di Pescara, non disdegnando di essere anche presidente della società di pallavolo di Pineto, Benigno D’Orazio ha deciso di ricandidarsi alla Regione. Già, ma con chi? Il primo pensiero, si scopre oggi, sembra sia stato per la Lega, ma gli uomini del capitano in Abruzzo non avrebbero intuito la portata della candidatura, costringendo Benigno D’Orazio a tornare sui suoi passi (non senza una punta di rabbia). Così, la scelta era obbligata: Fratelli d’Italia… poi però, e qui la cosa - stando ad un post Facebook dei vertici di Fdi - assume davvero i contorni di una vicenda impregnata di quel sano spirito di competizione democratica e di altissima considerazione del senso stesso delle elezioni, che sempre dovrebbe animare chi sceglie di sottoporsi al giudizio delle urne, perché Benigno D’Orazio all’improvviso cambia idea. Prima cerca di organizzare presentazioni in pompa magna col candidato presidente Marco Marsilio, poi però scopre che la posizione in lista non è esattamente quella che si aspettava, ovvero capolista senza “fastidi” di altre candidature territorialmente vicine alla sua area di residenza, cioè Pineto. Tutto da rifare: non si candida più con Fratelli d’Italia. Ma stavolta non fa come con la Lega, defilandosi silenziosamente, stavolta sbatte la porta. La logica è quella del «O gioco o do noia». E noia la dà, con una lettera aperta con la quale chiede all Meloni di cambiare il candidato Marsilio. Lettera che invia alla stampa, mentre avrebbe potuto consegnarla alla Meloni di persona sabato, visto che è venuta in Abruzzo, o che si sarebbe potuto risparmiare, visto che ha le stesse probabilità di essere accolta che ha chi spera di fare 6 al superenalotto senza giocare… no, Benigno vuole la ribalta, cerca la scena, vuole il titolo suk giornali, così si lancia contro i suoi e tira la bordata contro il candidato presidente… subito dopo aver organizzato una cena della sua associazione alla quale ha invitato anche Legnini. Tra i rumors della politica s’avverte il venticello di chi ipotizza candidature d’altra sponda, magari in una civica d’appoggio all’ex vicepresidente del Csm e chi sarebbe pronto a giurare che, se vince Legnini, per D’Orazio sia già pronta una nonima. Ma queste sono solo illazioni. Dietrologia politica. Un pensiero da maligno… mica un pensiero da Benigno… che cercava un posto il lista e si ritrova con un post...