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benignodorazioUna vecchia locuzione latina, di origini medievali, insegnata dai più anziani a noi giovani avvocati, recitava: excusatio non petita, accusatio manifesta. Lo spunto mi è gentilmente offerto da un appello, letto in questi giorni sulla stampa, di un professato abruzzese che chiede al Senatore Marco Marsilio, designato candidato Governatore alla Regione Abruzzo dalla coalizione di centro-destra, di ritirare la propria candidatura, facendo finanche invito al senso di responsabilità dei vertici abruzzesi della coalizione, affinché si adoperino, addirittura con le loro dimissioni, per avere, alla guida della coalizione, un candidato presidente originariamente abruzzese. Non occorre molto acume per intuire come mi rivolga a quanto scritto dall’Avv. Benigno D’Orazio, già più volte consigliere regionale eletto nelle fila del centro-destra, che prima del suo accorato consiglio ai vertici, ha ritenuto preferibile ripercorrere i suoi ultimissimi trascorsi politici. Ed è qui, mio malgrado e senza timore di esser smentito, che sento di dissentire con le sue premesse e, necessariamente, con le conseguenti conclusioni. Non è affatto vero, infatti, che la Lega abbia dapprima cercato e poi rifiutato la sua candidatura per esser Lui “troppo forte elettoralmente e non gestibile una volta eletto”. Ahimè il Nostro, cui non mancano in passato passaggi improvvisi di casacca, in verità ha questuato in vari modi una candidatura regionale nelle fila della Lega, confidando nel successo che il Movimento gli avrebbe assicurato. Ma non aveva fatto i conti allora, come oggi (con il suo appello rivolto finanche a Matteo Salvini in vista del suo prossimo tour in Abruzzo), che le regole del Movimento erano molto diverse da come le immaginava. La stessa Federazione di Fratelli d’Italia, nel descriverlo come oramai solo e dopo aver inizialmente ed in buona fede accettato la sua disponibilità ad una candidatura, si è resa conto di quanto la Lega aveva già da tempo intuito. Non è un caso se la sua improvvida uscita sui social, in occasione della costituzione del nuovo circolo di Fratelli d’Italia a Pineto, artatamente organizzata senza che né il Candidato Marsilio (sulla cui persona, da un lato sconsigliava i vertici, dall’altro approfittava per celebrarsi), né il Coordinamento Provinciale di Teramo, fossero messi a conoscenza delle avversioni che si erano già mosse nei confronti della candidatura a Sindaco del Dott. Paolo Passamonti, da Lui in quella occasione propinata, ne abbia definitivamente segnato le sorti all’interno della colazione in cui tentava angosciosamente il rientro. Ma allora, mi vien da chiedere, perché tutto questo rumoreggiare sui social e sulla stampa di questi ultimi giorni? Perché questa improvvisa sovraesposizione mediatica? A volte la volpe, braccata dal lupo, chiede aiuto all’uomo. E quest’uomo, che in questo caso andrebbe definito come della provvidenza, non è escluso sia quel candidato governatore che, dall’altra parte dello schieramento, potrebbe cercare di fare incetta di transfughi. Solo il tempo, oramai brevissimo, ci dirà se queste mie elucubrazioni serali resteranno confinate nell’etere o se, piuttosto, si riveleranno per l’ennesima volta azzeccata previsione. Lo dico amichevolmente al Caro Giovanni Legnini: la nostra competizione elettorale, per quanto muova da posizioni ed idee diametralmente opposte, si connoti per il carattere di assoluta correttezza. Accettare nel Tuo schieramento chi, dopo esser naufragato dalla Lega a Fratelli d’Italia e poi chissà dove, non le renderebbe giustizia. Per noi del centro-destra il candidato alla Regione Abruzzo è uno solo: Marco Marsilio. Se ne faccia una ragione Benigno D’Orazio e tutti coloro che, mi pare fortunatamente sempre meno, lo seguiranno.

Pietro Palozzo, Coordinatore Comunale Pineto Lega per Salvini