Una serata piena di spunti di riflessione quella di ieri, rafforzati dall’ascolto degli intervenuti al convegno sull’acqua tenutosi a Montorio, riflessioni sulla necessità di agire, e presto, a difesa della salubrità e purezza della nostra buona acqua, un bene che ci invidiano ovunque per le qualità organolettiche ma che oggi rischiamo di perdere. È necessario che ci rimbocchiamo le maniche per risolvere quello che sta diventando un problema, per la tutela di un bene primario e l’azzeramento dei rischi di contaminazione. Bisogna trovare il giusto equilibrio, le modalità più appropriate per la messa in sicurezza delle faglie acquifere che sono proprio sotto al Gran Sasso. Il laboratorio, l’autostrada sono infrastrutture indispensabili ma è necessario che si identifichino immediatamente e si applichino tutte le soluzioni tecniche per la messa in sicurezza di un bene essenziale come l’acqua. La Regione deve avere in questo un ruolo fondamentale, di stimolo all’azione amministrativa, di pungolo e controllo affinché le strutture indicate si adoperino da subito alla messa in sicurezza delle falde, nello stesso tempo scoraggiando la messa in opera di lavori come la famigerata terza canna, che metterebbero a serio rischio questo bene primario.
Ringrazio le associazioni e i comitati di tutela dell’acqua, che sono sempre attenti e con le antenne tese, facendo un grande lavoro di sentinelle, in particolare Max Fraticelli dell’Osservatorio Indipendente dell’Acqua del Gran Sasso, Augusto De Sanctis della Mobilitazione per l’Acqua del Gran Sasso e gli organizzatori dell’iniziativa, Francesco Barnabei, Alfonso Di Silvestro di Montorio 3.0 e tutta l’organizzazione per aver creato questa importante occasione di confronto sull’acqua bene comune.