E’ con una sorta di istallazione artistica, in forma di protesta silenziosa, tanto civile quanto efficace, che Atri si prepara ad accogliere il ministro dell’Interno Matteo Salvini. L’arrivo del vicepremier è previsto per le 15,30, ma questa mattina l’antica cittadella si è svegliata con una sorpresa: in piazza, a simboleggiare i morti in mare, i migranti affogati tra le onde di un mare che avevano affrontato in cerca di un futuro migliore, una selva di mani che spuntavano dal selciato. E un cartello, più che eloquente: «Ministro, sentiti libero di esprimere, qui con i tuoi elettori, idee disumane di società. Qui, tra questa mani che affondano, silenti come coloro che, in mare, hanno la testa nell’acqua. Coraggioso è chi mette in gioco la propria vita, non chi gioca con quella degli altri». Immediato l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno subito aperto un’inchiesta per cercare di risalire agli autori della protesta. Protesta che, va detto, è di grande efficacia e apre il campo a tutta una serie di riflessioni e di commenti sulle recenti politiche di "accoglienza" del nostro Paese.