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L'Aula della Camera dei Deputati ha ospitato sindaci, presidenti dei Consigli Comunali e rappresentanti dell’Anci per l’evento “Lo Stato dei beni Comuni”. Sono intervenuti per l’amministrazione comunale di Teramo, Il Sindaco Gianguido D’Alberto e il Presidente del Consiglio Alberto Melarangelo.
Erano presenti, oltre a Sindaci ed amministratori di tutta Italia, il Presidente della Camera, Roberto Fico, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e il Presidente dell’Anci, Antonio Decaro.
Il Comune, l’istituzione più vicina ai cittadini, è in primo piano nella tutela e nella gestione dei beni comuni. Con tale definizione vanno considerati beni primari quali l’acqua, gli spazi collettivi, l’ambiente, la salute, lo stesso decoro urbano, per i quali è sempre più necessaria un’opera di tutela attenta e costante, considerata la loro centralità nei bisogni quotidiani delle persone e della vita della comunità.
Nel corso dell’incontro sono state ascoltate testimonianze su esperienze virtuose e ci si è confrontati su problemi e soluzioni. Così, l’incontro è stato l’occasione per ribadire e far sentire anche con la presenza fisica dei sindaci, quanto sia centrale il ruolo del Comune, non solo in riferimento alle attese dei cittadini ma anche per ciò che riguarda i rapporti con il Parlamento.
I Comuni sono l’avamposto delle istituzioni sul territorio, a cui i cittadini si rivolgono in prima istanza per chiedere l’erogazione dei servizi essenziali. La capacità dei sindaci e dei consigli comunali di rispondere alle richieste della popolazione è decisiva. Si tratta di un compito difficile, reso ancor più gravoso negli ultimi anni dalla riduzione delle risorse finanziarie. Nonostante ciò, l’impegno e la passione con cui ogni giorno vengono governati i territori sono la più alta garanzia per i cittadini stessi.
L’occasione è stata colta anche per riportare all’attenzione del Parlamento la necessità di un dibattito sullo Statuto dei beni comuni e sulla valorizzazione e la tutela dei beni pubblici da parte delle amministrazioni competenti. In questo senso il Comune di Teramo si sta già adoperando con la predisposizione dello Statuto, fortemente impostato sulla partecipazione e sulla centralità dei cittadini e del Regolamento, finalizzato alla cura, alla rigenerazione e alla gestione di beni pubblici, sui quali associazioni e singoli cittadini possono proporre all’amministrazione patti di collaborazione imperniati sul principio della tutela del paesaggio, del patrimonio storico e artistico, dell’ambiente e delle risorse naturali.
In questo quadro va anche riaffermato, in senso generale, il valore della proprietà privata intesa nella sua funzione sociale. Nella categoria dei beni comuni, pertanto, deve inevitabilmente essere compreso il principio della solidarietà, da intendersi anche e soprattutto quale obbligo di gestire e conservare tali beni nell’interesse delle generazioni future, soprattutto in questo frangente storico nel quale si affacciano preoccupanti derive. Pertanto, la stretta collaborazione tra cittadini e amministrazione locale per la cura e la gestione condivisa dei beni comuni è l’elemento qualificante per la tutela e la loro salvaguardia.
Tutto ciò, nel nostro territorio assume un ulteriore e più impegnativo significato; la tutela dei beni comuni si sposa con la necessità della ricostruzione, la quale, come più volte ribadito dallo stesso sindaco D’Alberto, deve essere sì materiale ma anche morale, sociale. Il Comune, in questo quadro, può e deve lavorare in collaborazione con le altre istituzioni e i cittadini, per gestire direttamente la cura e l’uso dei beni pubblici, che così diventano luoghi di aggregazione e rigenerazione. Una modalità, questa, che potrebbe anche rispondere al preoccupante fenomeno dello spopolamento, causato dalle conseguenze del sisma e al quale bisogna dare risposte non evanescenti ma reali e misurabili.