• MCDONALDS
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

dannuntiisSindaci e amministratori a processo con lo scopo di accertare se vi furono violazioni delle normative ambientali nella gestione post chiusura della discarica consortile Ficcadenti di Sant'Omero attiva fino al 2004, e verso la quale l'Unione Europea ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia. Per questo motivo, scrive oggi Il Centro, la Procura con una citazione diretta a giudizio ha mandato a processo otto tra sindaci, ex sindaci (tutti nella loro veste di amministratori dell'Unione Comuni proprietario e gestore nella fase post operativa) e tecnici dello stesso ente. I reati contestati a tutti sono di tipo ambientale e, in particolare la violazione di alcuni articoli del testo unico ambientale riguardante la gestione di rifiuti non pericolosi in violazione delle prescrizioni autorizzative, a cominciare dal percolato.Il pm Silvia Scamurra, evidenzia il quotidiano abruzzese, ha mandato a processo (prima udienza il 16 ottobre) Umberto D'Annuntiis, ex sindaco di Corropoli e attuale sottosegretario alla presidenza della giunta regionale (all'epoca dei fatti contestati componente della giunta dell'Unione Comuni con delega all'ambiente); Leandro Pollastrelli, attuale sindaco di Colonnella presidente pro tempore dell'Unione Comuni dall'agosto del 2014 al luglio del 2016); Rando Angelini, attuale sindaco di Sant'Egidio e presidente pro tempore dell'Unione Comuni dal 2016 ad oggi; Alessia Lupi, responsabile pro tempore del settore lavori pubblici e ambiente dell'Unione Comuni; Angelantonio Cretone, responsabile pro tempore del settore lavori pubblici e ambiente dell'Unione Comuni; Dalila Pulcini, responsabile pro tempore del settore lavori pubblici e ambiente dell'Unione Comuni. A processo vanno anche Giovanni Antelli, presidente del consiglio di amministrazione e legale rappresentante della Poliservice e Gabriele Ceci, procuratore speciale dal 2011 e direttore generale dal gennaio del 2017 della Poliservice, la società , si legge nel capo d'imputazione, «conferitaria dei servizi di manutenzione ordinaria e conduzione fermo impianto della discarica con specifico obbligo di assicurare il corretto smaltimento del percolato». I fatti contestati dalla Procura vanno dal 2015 al 2017. Secondo l'accusa della Procura, tutta da dimostrare nel corso del processo, ci sarebbe stata una gestione della discarica «in violazione delle prescrizioni autorizzative del servizio gestione rifiuti della Regione Abruzzo finalizzate alla realizzazione di prescritti adeguamenti strutturali, di funzionamento, controllo e sorveglianza post operativa ed alla successiva chiusura dell'impianto». Per la Procura, in particolare, gli interventi di adeguamento della discarica autorizzati sarebbero stati realizzati solo parzialmente «e comunque a distanza di molti anni dall'approvazione del piano».