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Stato di emergenza, dopo la violenta grandinata e gli altri gravi eventi atmosferici che si sono verificati sul territorio della regione lo scorso 10 luglio. È la richiesta rivolta al Consiglio dei ministri attraverso il dipartimento della protezione civile da parte della Regione Abruzzo, che l'ha formalizzata con l'approvazione di una delibera approvata lo scorso 5 agosto.

Alla data del 2 agosto scorso alla Regione sono stati segnalati danni per complessivi 222 milioni e mezzo di euro. Le province di Pescara e Chieti, rispettivamente, con un fabbisogno di 114 e 105 milioni di euro, sono quelle dove si sono verificati i danni maggiori, che in provincia di Teramo ammontano a circa, 1,8 milioni e all'Aquila in circa 650mila euro. In questo computo, la cifra maggiore (118 milioni di euro complessivi), si riferisce ai danni riportati dalle infrastrutture private. Altre voci importanti sono rappresentate dai 35 milioni per i beni mobili, sempre di proprietà privata, dai 26 milioni di danni riportati dalle attività produttive, dai 20 milioni necessari per ripristinare le strutture e infrastrutture pubbliche danneggiate. Nel conteggio anche i quasi 4,5 milioni di danni alle aziende agricole regionali.Schermata_2019-08-12_alle_07.40.52.png