Dopo l’accorato appello di Don Marco Pagniello, Direttore della Caritas diocesana di Pescara, per affrontare il problema dei senza fissa dimora e sulle parallele problematiche che suscitano, interviene l’Assessore all’Ascolto del disagio sociale Nicoletta Di Nisio
Come avevamo anticipato sia io che il capogruppo UDC Massimiliano Pignoli, in questi giorni - per molti giorni di vacanza - proseguiamo il nostro lavoro per affrontare i tanti problemi che si vivono in questa città.
L’articolo comparso oggi su un quotidiano regionale, in cronaca di Pescara, in cui Don Marco descrive il “dormitorio dei disperati” nei pressi della nuova stazione è non solo un appello, ma una lucida analisi di come sia difficile affrontare in modo completo l’intero mondo degli homeless.
Tra loro - come giustamente viene spiegato - c’è sia chi ha perso una casa, sia chi ha abbandonato volontariamente una famiglia, sia chi ha perso il proprio lavoro ed ora vive così per necessità, oltre che a persone che hanno problemi di assunzione di sostanze o problematiche mentali.
Per alcuni la soluzione potrebbe essere una casa, per altri un lavoro, per altri ancora - che addirittura “rifiutano” anche il ricovero in dormitori - è necessario un altro e lungo tipo di “lavoro”.
Un lavoro che non può essere svolto solo da un Ente, solo da una Associazione, solo dai servizi sociali del Comune (già sotto organico da tempo e con una assistente sociale andata in pensione il 1° agosto ed un’altra che la seguirà il 1° novembre).
Ma un lavoro che possa essere il frutto di scambi di esperienze e progettazione di linee di intervento per affrontare, contenere e, speriamo, ridurre sensibilmente il problema. Problema che se affrontato fornendo servizi e soluzioni per le normali esigenze di un cittadino che vive per strada combatte in modo sostanziale il degrado che spesso si riscontra in talune zone della città.
Non possiamo assolutamente aspettare. Dobbiamo da ora affrontare la situazione in vista anche del periodo invernale quando i problemi, che già adesso sono preoccupanti, diventeranno gravi per le problematiche connesse con le temperature dove creeranno ulteriori problemi negli anziani e malati. E’ assolutamente necessario che si uniscano le forze, le idee, le soluzioni possibili.
Di sicuro i posti a disposizione nelle strutture non sono sufficienti. Bisogna impegnarsi per trovare ed allestire altri spazi. Bisogna puntare a spazi differenziati: dormitori per le emergenze e abitazioni condivise per chi è all’interno di un percorso per “rientrare” nella nostra comunità.
Dobbiamo, insieme alle Associazioni e alle Istituzioni preposte, dare una dignitosa sistemazione a chi ne ha bisogno. Aumentare le “offerte” di posti dove potersi lavare, cambiarsi, curarsi, poter parlare con gli Operatori del sociale.
Già dopo lo sgombero dei Palazzi Clerico di via Tavo e l’allontanamento delle persone che “occupavano” l’area, avevamo pubblicamente dichiarato che era necessario studiare soluzioni per evitare il ripetersi - in altri luoghi - del medesimo problema.
Il periodo ferragostano ci ha impedito di poter convocare - a ridosso del 15 agosto - un incontro. Ora, anche grazie alle dichiarazioni della Caritas - che ha sicuramente contribuito a sensibilizzare sul problema - sarà programmato una urgente riunione con le parti interessate.
Assessore Nicoletta Di Nisio