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comunediteramoDeve essere passata molta acqua sotto i ponti dal marzo del 2017, quando l'allora capogruppo del pd in consiglio comunale tuonava contro l'allargamento della giunta comunale precedente.
Più volte, per la verità, lo stesso D'Alberto ed il Pd erano tornati violentemente sull'argomento spiegando come 7, 6, o addirittura 5 assessori fossero più che sufficienti, sproloquiando di risparmio, contenimento dei costi, sobrietà ed altre amenità di tal fatta.
Agli inizi del 2020 vorremmo capire come invece la giunta a 9 o a 10 a cui pensa il D'Alberto sindaco possa non essere la vergognosa "occupazionedi poltrone e di potere" di cui parlava con tanta sicumera, per trasformarsi invece in una nobile, nobilissima, operazione di alto profilo politico.
Al di là delle banali e vuote dichiarazioni di facciata secondo le quali questa giunta avrebbe intrapreso il risanamento ed il riscatto della città, non possiamo non riscontrare il certificato di fallimento firmato dal sindaco, che dopo soli 18 mesi, azzera una giunta apparsa a tutti, fin dall'inizio, per larga parte improponibile.
Nondimeno, non possiamo non prendere atto che lo stesso D'Alberto si appresta ad aprire le porte a ben due candidati sindaci sotto apparenti sembianze civiche e cmq perdenti, uno dei quali si proponeva in particolare all'elettorato di centrodestra, essendo appartenuto per circa 3 lustri alla nostra coalizione.
Per la verità poco di nobile c'è in chi svolge un percorso dall'opposizione alla maggioranza, mentre molto di triste c'è per i compagni di viaggio della prima ora del D'Alberto, che evidentemente li considera insufficienti ed inadeguati per il proprio percorso politico.
Alla luce di questo quadro davvero non edificante, di pochezza amministrativa, di risultati inesistenti, di cambiamento in peggio della città, ed ora, di spregiudicatezza politica, i sottoscritti ritengono ancora più urgente aderire alla proposta lanciata prima di Natale da Alberto Covelli, di un tavolo di tutte le forze di centrodestra e civiche, per iniziare il percorso teso a costruire l'alternativa al nulla travestito dal niente, che occupa inutilmente il Palazzo di città.

Luca Corona
Mario Cozzi
Franco Fracassa
Giandonato Marra
Maurizio Salvi
Domenico Sbraccia
Pasquale Tiberi
Ivan Verzilli