Sopralluogo del Sindaco questa mattina al Mazzini, in un momento “cruciale della battaglia contro il virus” e soprattutto “a seguito dell’azione istituzionale portata avanti nelle ultime settimane”, per segnalare le ormai acclarate condizioni del Mazzini. Era dunque necessaria, a detta del Sindaco, una visita di sopralluogo, verificando i percorsi di sicurezza adottati “negli ultimi tempi e non all’inizio dell’emergenza”. D’Alberto ha poi incontrato il personale e ha verificato come oggi tutto sia diverso rispetto a Febbraio. “La domanda é perché - si chiede il Sindaco - perché c’è stato bisogno di tutto questo tempo e di tutta l’azione di denuncia? E soprattutto, se tutto questo si fosse fatto all’inizio dell’emergenza, Teramo avrebbe vissuto lo stesso carico di contagi? La risposta è no”. Spiega, il Sindaco, che oggi la realtà è diversa, il Mazzini è diverso, i protocolli di sicurezza sono tutti rispettati, ma “quello che è successo, e che è gravissimo deve essere ben chiaro quando si passerà alla fase della verifica delle responsabilità e anche a quella delle scelte e delle nomine”. Ma adesso si guarda avanti. Si deve guardare avanti, le attività del Mazzini devono riaprire gradualmente, ma è necessario che i teramani sappiano che oggi è un ospedale sicuro. Diverso. “Non possiamo dimenticare quello che è accaduto, restano ancora situazioni di criticità in relazione ai dispositivi di sicurezza, ma oggi il Mazzini è l’ospedale che deve riprendersi il suo ruolo nel territorio”. Nessuno sconto: “nessuno pensi che si metterá una pietra sopra a quello che è successo - chiosa D’Alberto - ma si va avanti facendo tesoro degli errori e lavorando nella prospettiva della gestione sanitaria del territorio, da qui dobbiamo ripartire per chiedere un investimento reale è importante: se avessimo avuto l’ospedale nuovo, sarebbe successo? La risposta è no. Il tema dell’ospedale nuovo è il tema centrale...e ineliminabile”.