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Nell’assistere alla visita di ieri del Presidente Marsilio all’Ospedale Mazzini di Teramo, e nell’ascoltare le sue dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa, verrebbe da dire: poche idee ma…confuse.
Davanti ad un profluvio di affermazioni parziali e, a volte, contraddittorie, riteniamo doveroso fare alcune precisazioni.
Per quanto riguarda i finanziamenti da destinare al nosocomio teramano, il nostro governatore ha dichiarato che ha ottenuto 40 milioni di euro di fondi per l’antisismica, da destinare a Teramo, che potranno essere spesi per migliorare la struttura del Mazzini o per finanziare la costruzione di un nuovo ospedale.
Probabilmente, preso dall’emozione data dal visitare una struttura mai vista fino ad oggi, Marsilio ha dimenticato di dire che sul nosocomio teramano ci sono ben 120 milioni di euro (e non solo i 40 citati), che attendono di essere sbloccati, a seguito dell’approvazione della rete ospedaliera.
È stata una dimenticanza, oppure i restanti 80 milioni che la giunta precedente aveva destinato per l’edilizia sanitaria a Teramo, sono scomparsi?
Sarebbe interessante conoscere il piano di edilizia sanitaria regionale e la programmazione, per capire quale futuro riserverà al Mazzini la Regione Abruzzo.
A volte, le informazioni sui livelli di offerta sanitaria da calare sui territori, sono più utili e funzionali alla cittadinanza rispetto a sterili passerelle.
Ma non è tutto.
Il governatore Marsilio ha avuto anche modo di dichiarare, nel corso della stessa intervista, che il Mazzini è una struttura obsoleta e che rimane in campo l’ipotesi di recupero del nosocomio teramano.
Siamo al “tutto e il contrario di tutto”.
Risulta veramente complicato immaginare una struttura obsoleta, funzionale alle nuove esigenze sanitarie e sismicamente sicura.
A sentire queste affermazioni, viene il dubbio che la Regione Abruzzo non voglia investire sulla qualità dell’offerta sanitaria su Teramo; qualità che deve essere declinata come investimenti in tecnologie, investimenti sul personale e strutture che sappiano accogliere - in sicurezza ed efficienza - strumenti, utenza e personale sanitario.
Covid – 19 ci ha posto davanti ad una nuova sfida: la sfida della sicurezza dei presidi sanitari, di strutture che sappiano essere modulari nel corso delle emergenze e che abbiano al proprio interno specialità capaci di affrontare le esigenze derivanti da pandemie, in grado di operare in totale sicurezza.
Tutto questo richiede protocolli REGIONALI, programmazione REGIONALE, seri piani di investimento REGIONALI, definizione della rete della medicina del territorio REGIONALE.
Non ci servono, quindi, proclami confusi su realtà che poco si conoscono; serve lavoro, servono investimenti e serve programmazione.
La speranza è quella di avere chiarezza: Marsilio ci dica se per Teramo ci sono solo i 40 milioni annunciati ieri o conferma anche gli stanziamenti della precedente giunta regionale, che corrispondono a complessivi 120 milioni di euro.
Chiediamo chiarezza negli obiettivi affinché si comprenda veramente quanto questa Regione tenga a Teramo e all’efficientamento del suo ospedale.

Partito Democratico – Unione Comunale di Teramo