Finalmente abbiamo compreso il motivo dell’allargamento a nove assessori, il massimo consentito, della Giunta D’Alberto.
Al Sindaco occorreva cedere alcune delle proprie deleghe così da trovare più tempo da dedicare alle polemiche. Ha dell’incredibile quello che sta accadendo al comune di Teramo, con le opposizioni che vengono sistematicamente richiamate alla collaborazione ed alla maturità ogniqualvolta, legittimamente, nello svolgere il loro ruolo, lamentano carenze nell’attività di governo della città da parte del centrosinistra e, nel mentre, il primo cittadino, invece di proporre ed attuare soluzioni per il nostro territorio si diletta ormai da tempo a polemizzare nei confronti di tutto e tutti, Ruzzo, Asl e da ultimo incredibilmente anche con i vertici regionali.
Nell’ultima polemica, quella nei confronti della Regione Abruzzo, sarebbe curioso sapere cosa il Sindaco non abbia compreso dell’ ordinanza del Presidente della Regione e per quale motivo ritenga che venga creata incertezza e confusione tra i cittadini.
E i Decreti di Conte allora?
Di quelli non si parla perché trattasi di amici politici giallorossi.
Del tutto fuori luogo appare il richiamo del Sindaco al fatto che la Regione, nell’elaborare le proprie decisioni, non abbia ritenuto di consultare i Sindaci, che sono solo 305 in Abruzzo.
Dalla sottoscrizione del comunicato sembrerebbe che scriva in proprio, ma visto il contenuto parrebbe di no: sarebbe interessante sapere a questo punto se egli pensa di rappresentare solo i sindaci del pd o anche altri. Appare utile ricordare al sindaco D’Alberto, peraltro, che anche lui ha adottato tale linea operativa nella gestione della crisi e che anzi non si è confrontato affatto, neanche con il Consiglio Comunale.
Ribadiamo nuovamente al Sindaco che sarebbe bene concludere la fase delle polemiche ed iniziare la stagione dell’agire. La nostra Città ha necessità di scelte coraggiose, la nostra Città ha necessità di manutenzioni, la nostra Città ha necessità di tutela del commercio con misure puntuali e di vero sostegno al settore che altrimenti rischia una vera e propria desertificazione con un pesante riverbero su tutta la nostra comunità, la nostra Città ha necessità di visibilità ma non quella personale del sindaco derivante dalle polemiche quanto piuttosto quella che merita come Capoluogo di provincia.
Oltre ad un “Sindaco parlante” così come definito dal sottosegretario alla Presidenza della Giunta, la nostra Città ha necessità anche di un “Sindaco facente”. Non è possibile assistere quotidianamente a polemiche che non portano a nulla.
Avevamo avuto la speranza che il Sindaco stesse invertendo la rotta allorquando, la sera del 22 febbraio, dopo la visita in alcuni reparti dell’Ospedale Mazzini, tranquillizzava la cittadinanza affermando che il governo della città stava monitorando costantemente, insieme alla NOSTRA Asl, la situazione; sempre il Sindaco, aggiungeva che erano pronti ad ogni evenienza. Cos’è successo dopo? Alla prima difficoltà, comunque fisiologica vista la situazione nazionale, la ASL non era più di tutti? La proposizione “come istituzione, insieme alla nostra Asl, stiamo costantemente monitorando la situazione e siamo pronti a ogni evenienza per mettere in campo tutte le azioni richieste a tutela della nostra popolazione” è diventata al singolare? Invece di polemizzare con assiduità avrebbe dovuto agire in virtù della pluralità dei ruoli ricoperti.
Vede Sindaco, in questi due mesi molti cittadini hanno invidiato le amministrazioni di Giulianova e Campli, ma un altro esempio ci viene da Atri: il Sindaco Ferretti, nel mese di marzo si è prontamente attivato segnalando alla Asl e pure a Lei come presidente del comitato ristretto tutte le necessità, procedure e sicurezze necessarie presso l’ospedale di Atri; ha fatto e non ha detto, ed i risultati sono evidenti.
Proprio il contrario di quello che succede a Teramo.
Alberto Covelli
Coordinamento Gruppi Consiliari di Centro Destra al comune di Teramo