Ancora una volta la Regione mette in difficoltà gli enti locali con una ordinanza corredata da una enorme mole di allegati e protocolli, pieni di contraddizioni, da studiare e applicare nel giro di appena 48 ore. La soddisfazione per il fatto di poter progressivamente uscire da una sospensione pressoché generalizzata di attività produttive ed economiche deve purtroppo fare i conti con la preoccupazione di non avere avuto confronti e interlocuzioni con la Regione. Questo mette in grave difficoltà gli uffici dei Comuni.
Avevamo chiesto di poter avere una condivisione preliminare degli atti, dei provvedimenti e delle procedure, ma neanche questa volta i Comuni sono stati ascoltati. La Regione ha mancato ancora una volta l’appuntamento con la leale collaborazione che, soprattutto in un momento di così delicata emergenza, è necessario mettere in atto.
Esattamente come per ogni altra ordinanza, i sindaci si sono trovati il testo su una chat istituita un paio di mesi fa, prima ancora della pubblicazione sul sito istituzionale, mentre gli operatori iniziavano a chiedere spiegazioni e delucidazioni su qualcosa che neanche si conosceva.
Non è possibile continuare a sostenere una prassi scomposta e disordinata che dimentica totalmente che i primi a dover dare risposte sono proprio gli enti locali. Diventa persino inutile continuare a chiedere ascolto e condivisione visto che gli appelli lanciati nelle scorse settimane non sono stati degnati di alcuna risposta. Tuttavia questa situazione di caos va denunciata con forza perché si sappia che noi amministratori non siamo messi nelle condizioni di esercitare con serenità e con coscienza il nostro ruolo.
Nella serata del 14 maggio ci viene detto che entro 48 ore bisogna, di fatto, leggere e studiare provvedimenti che da lunedì dovranno essere applicati. Gli operatori saranno in grado di farlo? Ci sono differenze, e quali, tra i protocolli regionali e le linee guida Inail? Come si può apprestare una azione di supporto seria senza avere nessuna informazione precisa? E i controlli?
Fino a che punto la Regione potrà abusare della disponibilità e del lavoro ininterrotto di amministratori e uffici che, in ogni caso, ancora una volta si faranno carico di dialogare con gli operatori economici e commerciali?
Qual è il principio che guida questa azione?
Non intendiamo subire più gli effetti di uno scontro tutto politico e di una gara che, peraltro, a dispetto dei proclami sulle reti nazionali, non può nascondere gli effetti negativi di una azione che, in molti casi, è frutto di pericolosa improvvisazione.
A nome del Coordinamento dei sindaci e degli amministratori del Partito Democratico abruzzese
Francesca Buttari - Vicesindaco di Francavilla
Giacomo Carnicelli – Sindaco di Tornimparte
Romina Di Costanzo – Consigliere comunale Montesilvano
Vincenzo D'Ercole - sindaco di Castiglione Messer Raimondo
Simone Dal Pozzo - Sindaco di Guardiagrele
Alessandro D'Ascanio - Sindaco di Roccamorice
Tiziana Di Renzo - Vicesindaco di Lama Dei Peligni
Gabriele Marcellini - Assessore Civitella del Tronto
Daniele Marinelli - Consigliere comunale di Castel di Sangro
Francesco Pagnanelli - Consigliere comunale Pescara
Emanuele Pavone – Vicesindaco di Montebello di Bertona
Angelo Radica - Sindaco di Tollo
Mirko Rossi - Capogruppo Mosciano Democratica
Massimo Tiberini - Sindaco di Casoli
Robert Verrocchio- Sindaco di Pineto