Una maggioranza spaccata, incapace di governare i processi, litigiosa e in disaccordo su tutto. È questo il quadro della giornata odierna in Regione, che porta con se un chiaro messaggio al Presidente Sospiri, dominus del Consiglio, che doveva essere il garante delle operazioni di nomina all'ordine del giorno. Il Consiglio regionale aveva in calendario la nomina del Collegio delle Garanzie statutarie, organismo fondamentale non operante ormai da settembre scorso per mancanza del plenum, Garante dell'infanzia e Presidente IZS. Un pacchetto che evidentemente non è stato sufficiente a soddisfare le logiche di spartizione nella maggioranza di centro destra. Infatti, dopo il voto unanime della terna per il Collegio delle Garanzie statutarie la maggioranza è deflagrata sulla nomina del Garante per l'infanzia.
Dopo le prime tre votazioni, che necessitavano della maggioranza qualificata, alla quarta il nome dell'avvocato pescarese Maria Concetta Falivene, in quota Forza Italia, si è fermata a 15 voti, ne erano necessari 16, nonostante i 17 voti a disposizione della maggioranza. Due voti di centro destra sono andati all'On. della Lega Bellachioma e a Caterina Longo, moglie dell'Assessore Fioretti.
Il “tradimento” ha innescato la rappresaglia dei forzisti che non hanno partecipato al voto per la nomina del presidente dell'IZS, parliamo di Davide Calcedonio Di Giacinto scelto dalla Lega. Anche qui non sono mancati i burloni di turno con un voto espresso persino a favore del Marchese Serbelloni Mazzanti vien dal mare. Alla seconda votazione, dopo la prima nulla, il numero legale è stato mantenuto solo grazie al voto in extremis del Sottosegretario D’ Annuntiis, il quale ha preferito salvare la poltrona piuttosto che far saltare il banco, convinto personalmente dal Presidente Marsilio. Si è giunti così all'elezione di Di Giacinto con 12 voti, la Lega più uno.
Ci scusiamo con i lettori per questa scrupolosa cronaca della giornata, ma pensiamo sia significativa per dare il segno di cosa sta davvero a cuore a chi governa l'Abruzzo. Certamente non gli abruzzesi.