Nella tarda mattinata il Sindaco Gianguido D’Alberto e l’assessore alla Mobilità Maurizio Verna si sono incontrati con Gaetano Ballone e con i dirigenti della società che gestisce le linee di trasporto urbano di Teramo, per affrontare stringenti elementi connessi alla rete TPL e ai collegamenti con la capitale.
Il confronto è partito dall’analisi delle necessità che si impongono a proposito del collegamento ferroviario tra l’Abruzzo e la capitale. In questo senso una posizione netta è stata manifestata dal Sindaco e dall’assessore, i quali hanno fatto esplicito riferimento al collegamento ad alta velocità che attualmente prospetta una linea diretta Pescara-Roma escludendo i capoluoghi Teramo e L’Aquila. Il Sindaco di Teramo, anche in rappresentanza dei territori del cratere delle aree interne, ha ribadito che non è più tollerabile un Abruzzo concepito a due velocità. “Perché è assurdo – ha sottolineato D’Alberto - che i due capoluoghi siano tagliati fuori, poiché si tratta di città che assumono una dimensione centrale nei rispettivi territori e che si trovano all’interno dei crateri sismici. E’ inammissibile che si parli di ricostruzione e poi si verifica che essa venga concepita senza un sistema infrastrutturale adeguato. E ciò, in particolare, nelle zone interne su cui rischiamo di continuare a pagare l’interpretazione dell’Abruzzo a due velocità. Questa è l’indicazione che diamo a chi deve decidere”.
Così gli amministratori teramani hanno annunciato di voler chiamare al coinvolgimento su una questione centrale per lo sviluppo dei due territori, tutte le istituzioni, a cominciare dal Consiglio Comunale che già nella prossima seduta sarà investito della problematica, per arrivare ai parlamentari, anticipando anche l’idea di indirizzare una lettera al ministro e agli altri organismi centrali di competenza, per investirli della questione. “Non chiederemo solo di realizzare una linea ad alta velocità Pescara-Teramo-L’Aquila-Roma ma chiederemo che la si realizzi non adeguando l’attuale rete infrastrutturale bensì creandone una nuova. Faremo una battaglia senza cedimenti e anzi decisa e ferma. Non si può tagliare fuori dai progetti di sviluppo un asse su cui gravitano persone, interessi, attrattive così primarie: saremmo di fronte ad una visione miope e senza prospettiva. Non si fa crescere realmente un territorio, se non si punta sullo sviluppo della sua rete infrastrutturale”.