Al comune di Teramo Italia Viva ha revocato la sua disponibilità a restare in una maggioranza sconclusionata e ha annunciato il suo passaggio all’opposizione.
Hanno fatto sicuramente bene a dirci di essere usciti dalla maggioranza e li ringraziamo per avere finalmente fatto chiarezza, perché francamente oramai da tempo nessuno, tranne loro, già dal nuovo assetto che la maggioranza si è data in febbraio, si era accorto che ne facessero parte. Questo nonostante i consiglieri di TeramopuntozeroViva pretendessero di sedere fisicamente in consiglio nei banchi della maggioranza, sebbene ogni loro intervento fosse caratterizzato da una virulenza dialettica che li collocava a giusto titolo tra l’opposizione. Cosa di cui, al contrario, si erano accorti tutti tranne loro, tanto che gli organi di stampa lo hanno rimarcato ripetutamente. A questa loro coraggiosa e roboante decisione, pubblicamente enunciata in perfetto stile Capitan Fracassa, di uscire da una maggioranza di cui non fanno più parte da tempo, non possiamo che rispondere: dagli amici ci guardi Iddio, che ai nemici ci penso io.
Quanto poi all’aggettivo sgangherata rivolto alla nostra maggioranza, detto da chi si trova in un evidente stato confusionale, non può che essere un complimento. Confusione sui temi, con TeramopuntozeroViva che sostiene oggi l’esatto contrario di ciò che gridava a gran voce ieri, a cominciare dalla gestione dell’acqua per passare ai giudizi sulle rispettive compagini politiche prima dell'intervenuto matrimonio; confusione sull’appartenenza politica, che si dichiara di centrosinistra ma si schiera, sostiene e vota esponenti del centrodestra in Provincia e Regione o addirittura ha visto loro esponenti candidati in Provincia col centrodestra; confusione al proprio interno, dove sono seduti l’uno accanto all’altro soggetti che rappresentano pressoché tutto l’arco costituzionale e che con operazioni fregoliane passano e ripassano con disinvoltura inaccettabile da una parte all’altra, facendo scissioni e pur avendo lanciato in passato pesanti e reciproche invettive proprio contro quelli con cui oggi gridano allo scandalo. Senza dimenticare poi che meno di tre anni fa, due di coloro che hanno revocato la disponibilità a restare nella odierna maggioranza, furono tra i firmatari della caduta di Brucchi, che travolse all’epoca anche il loro odierno portavoce.
I gruppi consiliari di maggioranza