Le scriventi organizzazioni sindacali: Pancrazio Cordone (Fp Cgil), Andrea Salvi (Cisl Fp) e Afiero Di Giammartino (Uil Fpl) hanno inoltrato richiesta di “ informazione” ed apertura di un “confronto” (entrambi strumenti previsti dal Contratto Collettivo Nazionale delle Funzioni Locali) al Comune di Teramo, sulla proposta di delibera avente ad oggetto: “Gestione dei servizi educativi prima infanzia”.
Non è nostra intenzione nascondere lo stupore che ci ha destato il venire a conoscenza della discussione di un atto così importante per la vita delle lavoratrici impegnate nei servizi educativi, delle famiglie del Comune di Teramo, del diritto dei bambini ad avere un percorso educativo 0-6 anni, attraverso i mezzi di informazione che hanno riportato i lavori di una commissione consiliare del Comune.
Quello in discussione è un atto che potrebbe configurare l’esternalizzazione di 4 dei 5 nidi pubblici del Comune di Teramo (il sesto, “La casetta sul Fiume” è già in concessione esterna)?
A questo interrogativo vogliamo affiancarne altri di cui vogliamo discutere nelle sedi dedicate:
Quali atti sta predisponendo il Comune di Teramo per garantire il diritto educativo a bambini dall’01 settembre 2020?
Quanti bambini riuscirà ad accogliere nelle proprie strutture?
Quali sono i protocolli di sicurezza adottati?
Quali spazi educativi saranno a disposizione dei bambini anche alla luce dell’esigenza di contenimento della diffusione del Covid-19?
Le professionalità delle coordinatrici, delle educatrici, del personale ausiliario, che hanno contribuito e contribuisco a rendere quel servizio di eccellenza che è il servizio dei nidi del comune di Teramo, come lo si intende valorizzare?
Nessuna informativa è stata data alle Organizzazioni Sindacali e alle lavoratrici stesse che, a quanto ci risulta, non sono state assolutamente coinvolte in un percorso partecipativo.
Continuiamo ad apprendere le “Primizie” delle decisioni relative al sistema educativo solo a mezzo stampa.
Ci rammarica la non attivazione di relazioni sindacali adeguate.
La mancata socializzazione delle scelte, insinua il dubbio che alla base della stessa non ci sia la centralità del bambino.
Perché quindi dovremmo pensare che non si è di fronte alla esternalizzazione di un servizio così importante?
Partendo dal presupposto che FP CGIL – CISL FP – UIL FPL, saranno sempre a difesa degli asili nido pubblici, chiediamo che si attivino i giusti strumenti di relazione sindacale per analizzare tutti gli aspetti che, l’adozione di un atto così importante, potrebbero cambiare la fisionomia di un servizio che consociamo per il suo elevato standard qualitativo a garanzia dei diritti dei bambini, concludono le segreterie territoriali nelle persohne di: Pancrazio Cordone (Fp Cgil), Andrea Salvi (Cisl Fp) e Afiero Di Giammartino (Uil Fpl).