C'è da rimanere stupefatti dinanzi alle argomentazioni usate di volta in volta dal gruppo di Italia Viva, dettate evidentemente alla necessità di dare un senso alla loro presenza nell'assise comunale. Così oggi viene addirittura contestata la nuova modalità di elezione dei presidenti di commissione, che con il nuovo regolamento vengono eletti non più in Consiglio ma all'interno delle stesse, con la finalità di attribuirle più autonomia e maggiori funzionalità politiche. Ma dimentica forse I.V. che tutto questo è avvenuto attraverso un'approvazione all'unanimità del nuovo regolamento dopo un anno di lavoro istruttorio e, dunque, anche con il voto dei
consiglieri di Italia Viva, che oggi contestano se stessi dunque. Perché se così non fosse, significherebbe, evidentemente, che non avevano letto il regolamento, dalla lunga fase istruttoria sino al voto finale o peggio, che non comprendevano all'epoca ciò che era in discussione. Solitamente di fronte a casi simili suole dirsi "tertium non datur". In questo caso, però, potrebbe esserci la terza possibilità: i consiglieri terzorenziani sono in malafede, e pur di ottenere un trafiletto sugli organi di stampa, si affidano a comunicati dal sapore del populismo stantio e pericoloso dei costi della politica per i gettoni di presenza. Atteggiamento grave e irresponsabile invece, soprattutto se utilizzato rispetto alla Commissione sisma insediata oggi, perché assieme, maggioranza e opposizione, oltre ad eleggere il presidente e procedere all'insediamento, hanno programmato l'azione di questo organismo democratico, utile strumento democratico per vigilare e accelerare la ricostruzione. Prendiamo atto che Italia viva non è disposta a dare un contributo sull'argomento ma è interessata invece a fare della sterile polemica in danno di chi ancora oggi sopporta sulla propria pelle i drammatici effetti del sisma.
i gruppi consiliari di maggioranza