“Seppur cambiando punto di osservazione, come sono abituato a fare, non comprendo termini e modalità di questa cd “campagna di prevenzione abbandono cani.
Il comune aveva iniziato bene, intavolando un incontro con le associazioni animaliste, che dai propositi avrebbe dato il via a delle urgenti azioni strategiche. Evidente c’é una mancata presa di consapevolezza del problema, che è di natura organica.
Il randagismo non è un fenomeno invincibile, ma è il frutto di una serie di errori umani nella gestione degli animali, di omissioni delle pubbliche amministrazioni, di cattive logiche amministrative e di scarsa conoscenza.
Microchip e sterilizzazione: così il randagismo si può ridurre e contrastare. In modo scientifico, non solo emotivo.
Anche per questo mi sarei aspettato la presenza e l'estensione a tutti gli esperti del settore e amanti degli animali, che ogni giorno si battono per il disinteressato benessere animale. Il mancato rispetto delle leggi esistenti in materia e l’assente valutazione del rapporto costi/benefici da parte dell'amministrazione causerà l'aumento del fenomeno (randagismo) e non il suo controllo analitico. Approposito, se l'abbandono di animali é un reato in netto calo come trend, anche la mancata custodia lo rappresenta. Al riguardo, quanti verbali sono stati comminati dalla PG amministrativa del comune? Con gli introiti delle multe, molti comuni virtuosi investono in canili e gattili moderni. Mi
stupisce per concludere scoprire che referente delle adozioni, sia stata inserita una dipendente della società, gestore pro-tempore canile Carapollo e dei cani di proprietà comunale (dislocati presso struttura privata nel comune di Castellalto), anziché insieme alle associazioni che hanno dimostrato di voler collaborare attivamente".