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nicoladimarcoA partire dall’11 dicembre la filiale della Banca Popolare di Bari (ex Tercas) di piazza Aldo Moro di Campo a Mare verrà soppressa e accorpata alla filiale di Roseto centro. A darne comunicazione è il consigliere comunale di Roseto Nicola Di Marco che ha raccolto lo sconcerto dei cittadini della popolosa frazione  e dell’utenza delle frazioni limitrofe che potevano contare su un importante servizio. 
 
“Ancora una volta , le logiche di brutali piani industriali mortificano e penalizzano le frazioni rispetto al centro di un territorio che certamente, in una fase di regressione economica, non si può permettere la perdita di servizi essenziali.  Peraltro la chiusura della filiale di Campo a Mare – spiega Di Marco – non si giustifica nemmeno dai numeri visto che ha all’attivo 1400 conti correnti, 30 milioni di raccolta, 18 milioni di impieghi tra prestiti a imprese e famiglie e 7 dipendenti”. 
 
“Si tratta di un punto di riferimento per campo a Mare, per Santa Petronilla, ma anche per tutta la vallata del Vomano e con questi numeri è inaccettabile piegarsi alla semplice logica matematica di tagliare una filiale collocata a una distanza inferiore ai 3 chilometri da quella di via Nazionale, più centrale”. E’ questa la motivazione con la quale i vertici di Banca Popolare di bari hanno comunicato la cessazione dello sportello e disposto il trasferimento delle 7 unità impiegate”. 
 
Queste presunte esigenze organizzative dell’istituto di credito – prosegue Di Marco- di fatto mortificano una periferia oltre a tutti gli sforzi che la politica ha fatto negli anni per abbattere le barriere dell’isolamento. Penso ad esempio al progetto della pista ciclabile di Santa Petronilla che in passato ho contribuito a scrivere e che questa amministrazione sta portando avanti. E’ per questo che ancora una volta mi rivolgo alla politica, a tutti i deputati del territorio e alle massime autorità che hanno a cuore la vallata del Vomano affinchè impediscano un taglio sanguinoso per un intero comprensorio. A tal fine presenterò una risoluzione al primo Consiglio comunale utile che impegni gli amministratori comunali a impedire la chiusura della filiale e a coinvolgere in questa battaglia tutti gli attori istituzionali.  Le logiche di profitto non possono scontrarsi con i territori e i progetti di riqualificazione che la politica tenta di portare avanti per le periferie. Non si può lavorare in direzioni opposte ed è giusto che la politica eserciti il suo ruolo di mediazione per impedire questa mortificazione. Noi da Roseto faremo la nostra parte.