L’Azienda USL di Teramo interviene per fare chiarezza sulla controversa vicenda dell’accesso agli atti dell’On. Berardini, inerente la proposta di partenariato pubblico/privato per la realizzazione del nuovo Ospedale di Teramo e, dato il momento attuale che ci impone di riversare le migliori energie per contrastare l’epidemia sanitaria, si sceglie la sintesi.
Con stupore l’ASL di Teramo, prende atto di un provvedimento adottato dal Difensore civico in violazione della procedura descritta nella Carta dei Servizi, resa pubblica sul sito della difesa civica della Regione Abruzzo che prevede il coinvolgimento dell’Amministrazione che, nella specie, non è intervenuto.
Di tali profili di irritualità è già stato investito il Difensore Civico Regionale con specifica comunicazione inoltrata in data odierna.
Contrariamente a quanto affermato dall’On. Berardini, preme precisare che il provvedimento adottato dal Difensore civico non rappresenta una condanna, poiché tale Organo non ha poteri in tal senso, e dunque non risulta vincolante per l’amministrazione che potrebbe ben discostarsi dalle conclusioni ivi contenute.
Le ragioni del diniego di ostensione, esplicitate all’On Berardini da questa Azienda, si fondano su motivazioni tutt’altro che “fantasiose” e che risultano non solo in linea con la normativa di riferimento, la giurisprudenza nella materia specifica, ma anche con i principi affermati nel parere della Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e, da ultimo, dal Difensore Civico regionale proprio nel provvedimento in questione.
Si tiene a precisare, inoltre, che gli uffici competenti della ASL sono già a lavoro per fornire riscontro all’istanza pervenuta in data odierna dall’On. Berardini.