STOP AL DISORDINE DELL’ATTUALE GESTIONE CASI POSITIVI NELLE SCUOLE: la gravissima inerzia delle competenti autorità sanitarie regionali si riscontra tutta nella paralisi degli istituti scolastici che sono a rischio di fermare l’attività didattica in presenza. Tutti si assumano le proprie responsabilità. Si torna a chiedere da subito che si attivi anche l’Ufficio scolastico regionale, questa è la priorità assoluta.
NON È STATO FATTO NULLA CIRCA L’INSERIMENTO DEI TAMPONI DEI LABORATORI PRIVATI, ANCHE RAPIDI, NEL SISTEMA DIAGNOSTICO PUBBLICO. L’Istituto Superiore di Sanità(ISS) e il Ministero della Salute, con nota del 23 ottobre 2020, OBBLIGANO le Regioni ad individuare i laboratori privati aggiuntivi al sistema da autorizzare all’effettuazione dei test i cui dati DEVONO essere riportati ai Servizi di Prevenzione delle ASL “per evitare ripetizioni di test” e consentire “un allineamento fra risultati dei test a azioni di sanità pubblica dal parte delle ASL”. In sintesi: “DEVONO ESSERE CONTROLLATI, MESSI A SISTEMA E UTILIZZATI PER AFFRONTARE L’EMERGENZA SANITARIA E ARGINARE LA DIFFUSIONE DEL VIRUS, SOPRATTUTTO NEGLI AMBIENTI COMUNITARI”.
INSERIMENTO IMMEDIATO E A TAPPETO DEI TEST ANTIGENICI RAPIDI NELLE SCUOLE. E’ L’UNICA POSSIBILITA’ CHE CI CONSENTIRA’ DI CONTINUARE CON LA DIDATTICA IN PRESENZA. La stessa nota dell’ ISS e del Ministero della Salute indica chiaramente che, soprattutto per la comunità scolastica, è il tempo “di ricorrere ai test antigenici rapidi che forniscono i risultati in meno di mezz’ora e sono eseguibili anche in modo delocalizzato e consentono se c’è link epidemiologico di accelerare le misure previste”. “La rapidità del risultato permette un veloce monitoraggio di eventuali contagi e il conseguente isolamento di chi è stato contagiato limitando efficacemente la diffusione dell'infezione in ambiente comunitario. In questo caso, il rischio di risultati falsi negativi può essere accettabile in quanto bilanciato dalla velocità di risposta nel percorso di controllo delle infezioni e dalla possibilità di ripetere il test se ritenuto opportuno”.
SI POTENZI IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE ASL, UNICO RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE SANITARIA DELLE PROCEDURE DA ATTUARE NEL SISTEMA SCUOLA. E’ necessario ed impellente riorganizzare e potenziare il servizio, ripristinare, superando le attuali criticità, collegamenti diretti ed efficaci tra ASL e Istituti scolastici, che consentano ai Dirigenti scolastici di intervenire tempestivamente, qualora ci sia un caso positivo, anche attestato da un laboratorio privato autorizzato, a sospendere l’attività didattica in presenza ma a garantirne la continuità nelle modalità possibili, a distanza o in forma integrata. Questa è una competenza esclusiva dei Dirigenti scolastici che devono essere posti in condizione di esercitarla. A tal fine, abbiamo concordato con la ASL l’emanazione immediata di una specifica circolare che consenta tutto ciò. Ai soli dirigenti scolastici spetta sospendere le attività didattiche in presenza di una o più classi, ed eventualmente rimodularle; ai Sindaci la chiusura della scuola o parte di essa. In ogni caso sempre sulla base di una valutazione sanitaria che è in capo alle ASL.
RIDEFINIZIONE IMMEDIATA DEI PROTOCOLLI E INDIVIDUAZIONE DI UN PROTOCOLLO UNICO REGIONALE ADEGUATO ALLA FASE CHE STIAMO VIVENDO E CHE ATTUI LE NUOVE MISURE. QUESTA E’ PROGRAMMAZIONE SANITARIA NELL’EMERGENZA. Si torna a sollecitare anche l’intervento ufficio scolastico regionale che deve assolvere al ruolo di coordinare tutte le azioni necessarie. E’ necessario, vitale, che ci sia uniformità, il disordine sta facendo saltare il sistema.
SE VOGLIAMO SALVARE LA CONTINUITA’ DELLA SCUOLA IN QUESTA FASE SI AGISCA NELL’IMMEDIATEZZA AL FINE DI NON AGGIUNGERE EMERGENZA ALL’EMERGENZA.