“La proposta di decreto legislativo per la determinazione dei collegi elettorali già vagliata positivamente, in esame preliminare, dalla riunione del Consiglio dei Ministri del 24 novembre 2020 rappresenta un vero e proprio “schiaffo” per la provincia di Teramo che viene smembrata elettoralmente e utilizzata solo quale mero “riempitivo” alla Camera dei Deputati per far quadrare i conti nei collegi di Pescara e L’Aquila”.
Questo il commento stizzito del Consigliere Regionale Sandro Mariani che, dopo aver letto la proposta, ha deciso di scrivere immediatamente agli Onorevoli eletti nel collegio elettorale di Teramo ed ai sindaci della provincia per informarli di questo scempio perpetrato ai danni della rappresentatività degli elettori teramani e chiedere una immediata levata di scudi contro questa scellerata proposta di definizione dei collegi. “Credo si possa affermare, senza mezzi termini, che una tale proposta, frutto solo di meri calcoli algebrici che non tengono affatto conto delle necessità dei territori, rappresenti un pesantissimo danno per la nostra provincia, se ancora potremo definirci come tale, in termini di rappresentatività parlamentare” rincara Mariani. “Senza volermi avventurare in dissertazioni tecniche sui metodi algebrici utilizzati, la proposta di determinazione dei nuovi collegi in Abruzzo ha avuto, come unico risultato, quello di “utilizzare” il territorio della provincia di Teramo come mero elemento perequativo per rendere demograficamente adeguati i collegi elettorali di Pescara e L’Aquila, un qualcosa di francamente inaccettabile da teramano!”.
In pratica i comuni della fascia costiera teramana finirebbero nel Collegio Abruzzo 2, schiacciati sotto il peso elettorale della Provincia di Pescara contando solo per il 36% come peso demografico; la restante parte del teramano, ovvero le aree interne, finirebbe invece nel Collegio Abruzzo 3 con la provincia de L’Aquila, con un peso elettorale ancora più marginale pari ad appena il 30% dell’elettorato. “Non ci vuole molto a capire che, con questi rapporti di forza, la nostra rappresentanza finirebbe per essere ancora più marginalizzata, rendendo sempre più improbabile l’elezione di nostri rappresentanti sia alla Camera che al Senato, ove l’Abruzzo avrà un collegio unico. Per comprendere in maniera pragmatica cosa accadrà basta dire che la Val Vibrata voterà per metà, fino a Corropoli, con il collegio pescarese mentre il resto con quello aquilano; così come Mosciano Sant’Angelo sarà collegata a Pescara mentre Bellante a L’Aquila!” prosegue il Capogruppo di “Abruzzo in Comune”.
“Per questo ritengo che tutti i rappresentanti teramani debbano unirsi per contrastare questa inaccettabile proposta. Intendo rivolgermi in particolar modo ai sindaci dell’intera provincia affinché, attraverso la voce del primo cittadino di Teramo, nonché presidente dell’ANCI regionale o tramite il Presidente della Provincia in sede di assemblea dei sindaci della Provincia di Teramo, si definisca un documento unanime di contrasto a questa proposta di definizione dei collegi elettorali: solo con la forza rappresentativa dell’intero territorio provinciale, a prescindere dai colori politici, potremo evitare la depauperazione definitiva della nostra rappresentatività parlamentare!” conclude Mariani. “Infine mi rivolgo ai Parlamentari eletti nel collegio comprendente la nostra Provincia: abbiamo bisogno di tutto il vostro impegno istituzionale affinché non si persegua questa scellerata scelta di suddivisione territoriale!”.