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mariocozzi
Il Sindaco di Teramo ha fatto pubblica ammissione di incapacità politica e amministrativa nel non riuscire a procedere ad appaltare i lavori di ricostruzione pubblica concernenti gli edifici danneggiati dal sisma del 2016/2017.
Gianguido D’Alberto oggi ha finalmente confessato che “l’attuale codice degli appalti impedisce a noi sindaci di dare risposte ai cittadini” e pertanto chiede alla Struttura commissariale del Sisma di emanare una apposita “Ordinanza Teramo” che consenta di bypassare tutte le normative vigenti per riuscire ad affidare i lavori di adeguamento e miglioramento sismico degli edifici danneggiati/inagibili, già a suo tempo finanziati dallo Stato.
Innanzitutto, occorre stigmatizzare il ritardo con il quale il Sindaco si è svegliato sul tema, perché non è serio che dopo tre anni di gestione del Comune di Teramo si giunga oggi a sventolare bandiera bianca chiedendo aiuti esterni che sarebbero la certificazione formale dell’incapacità del Comune di provvedere a quanto la legge gli demanda.
Non può sfuggire, infatti, che le Ordinanze dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione che assegnavano e impegnavano le somme in favore del recupero degli edifici pubblici del Comune di Teramo risalgano al periodo agosto 2017-maggio 2018, cioè esattamente all’inizio della attuale Consigliatura (giugno 2018).
In questi tre anni altri Enti Pubblici parimenti finanziati, cito solo a titolo esemplificativo l’ATER, i Comuni di Torricella Sicura, Colledara, Campli, Isola del Gran Sasso, hanno provveduto alle progettazioni necessarie e ad affidare gli appalti con regolari procedure di gara, in taluni casi persino inaugurando gli edifici ristrutturati.
In particolare, la stessa azienda ATER ha già da tempo avviato i cantieri presso alcune palazzine destinate alla residenzialità pubblica proprio nel Comune di Teramo, oltre che in numerosi Comuni della provincia.
Il Comune di Teramo, al contrario, in tre anni è stato finanche incapace di confezionare le progettazioni definitive/esecutive degli edifici già finanziati dall’U.S.R. negli anni 2017/2018.
I 30 milioni di euro ai quali fa riferimento sui giornali il primo cittadino teramano, si riferiscono alle Scuole Savini, San Giuseppe, De Iacobis e Villa Ripa, oltre che alla sede del Conservatorio Braga, alla sede municipale di Piazza Orsini e al Mercato coperto di Piazza Verdi. Per tutti questi edifici, a differenza che per tutti gli altri enti pubblici del territorio, è ad oggi ancora lontanissimo il giorno della riapertura al pubblico e agli studenti.
Si ritiene pertanto che le dichiarazioni del Sindaco siano la triste certificazione di quanto danno si sia fatto alla comunità teramana sia in termini di ritardo alla restituzione di spazi, sia in termini di opportunità sprecate per la crescita e il lavoro.
Le chiacchiere purtroppo non aiutano ad aprire i cantieri e ad alzare le gru, e su questo fronte dell’efficacia amministrativa gli esempi di tutti gli altri Enti Pubblici teramani sono impietosi nel dare la misura di quanto sia stata deleteria l’Amministrazione comunale di Teramo.

Il Consigliere Comunale

Mario COZZI