Ritengo doveroso lanciare un grido di allarme all’indirizzo dei colleghi commercianti e di tutti i residenti del Centro storico di Teramo, affinché ci si mobiliti per evitare una deriva di impoverimento della nostra città ad ogni livello.
Ho già più volte segnalato il pericolo concreto di depauperamento del cuore stesso di Teramo, ma l’attuale Amministrazione persiste nell’evitare sistematicamente di compiere azioni che potrebbero dare ossigeno al tessuto commerciale e riportare vita e attività dentro le antiche mura: rammento soltanto il progetto di “Parco Archeologico Urbano” del compianto Avvocato Walter Mazzitti, il progetto “Goldrake” a piazza Garibaldi ideato dall’artista Carmine Di Giandomenico, il progetto di reinstallazione dello storico “Due di Coppe” all’imbocco di Corso San Giorgio, la valorizzazione del recentemente rinvenuto scheletro di epoca neolitica in Via Raneiro, l’apertura al pubblico dei giardini del complesso ex Regina Margherita, il recupero dell’ex Stadio Comunale di Circonvallazione Spalato, la valorizzazione del cortile dell’ex carcere di Sant’Agostino, il recupero funzionale dell’area ex Mercato ortofrutticolo di Campo Boario, la ristrutturazione di tutti i palazzi danneggiati dal terremoto per i quali già insistono decine di milioni di finanziamento inutilizzati oramai da troppi anni.
Al contrario aumentano quotidianamente le spinte centrifughe: a partire dal nuovo Piano Economico Finanziario per la valorizzazione commerciale dello Stadio Bonolis, passando per la mancata opposizione all’allontanamento dell’Ospedale Mazzini dal quartiere di Villa Mosca, al nuovo mutuo di 500mila euro per il campo sportivo di San Nicolò, fino ad arrivare al progetto di un campo da golf da realizzarsi in zona Piano d’Accio.
A ciò si aggiunga che il bando in itinere per l’affidamento in concessione dei parcheggi a pagamento su aree scoperte penalizzerà ulteriormente la fruibilità del Centro storico, essendo necessario l’adeguamento dell’aerea dei singoli stalli e la conseguente riduzione del 20% dei posti auto, con inevitabile diminuzione della capacità di accoglienza e correlato aumento dei prezzi di stazionamento orario rispetto alle tariffe attuali.
Pertanto, se è certamente auspicabile uno sviluppo armonico della città che non tralasci tutte le frazioni e i quartieri (e in tal senso ben vengano le iniziative in corso di analisi), non è superfluo sottolineare che ciò non debba avvenire a discapito del Centro (come gli esempi citati dimostrano ampiamente).
Mi auguro che ci sia l’interesse e la partecipazione di tutti all’avvio di un’organica discussione per arrestare lo spoglio progressivo del Centro storico cittadino e organizzare un piano lungimirante di rilancio basato sulla concretezza.
Osvaldo DI TEODORO