Teramo/Piano strategico provinciale per la sostenibilità ambientale
I Sindaci protagonisti della nuova Provincia e anche della nuova pianificazione territoriale in un’ottica di collaborazione e condivisione. Questa una delle principali novità previste dal Piano strategico provinciale per la sostenibilità che attribuisce rilevanti competente di coordinamento alle Conferenze di Pianificazione dove siederanno i Sindaci; una per ogni Sistema territoriale complesso. I sistemi territoriali sono aree omogene che dall’interno alla costa mettono insieme i Comuni per farli decidere insieme su nuovi insediamenti produttivi e commerciali, compensazione ambientale, riduzione del consumo di suolo, messa in sicurezza del territorio. Per i nuovi insediamenti monofunzionali, ad esempio, la valutazione sarà fatta avendo a riferimento non il singolo Comune ma il Sistema Territoriale all’interno del quale questo è inserito e dovranno essere ratificati dalla Conferenza di pianificazione.
La Provincia di Teramo è il primo ente in Abruzzo a dotarsi di uno strumento di attuazione della legge regionale sul “Consumo di suolo” la 24 del 2014 approvata quest’ultima nei primi giorni di maggio: il primo ente territoriale a contemplare fra gli strumenti di attuazione il contratto di fiume e quello di paesaggio. Il Piano per la sostenibilità ambientale e il consumo di suolo si pone, secondo il presidente Valter Catarra “fra gli strumenti di pianificazione e governo del territorio più avanzati in Italia. Qualcuno ha detto che è molto di sinistra, qualcun altro ritiene sia troppo verde: in realtà noi abbiamo dimostrato che quando si tratta di tutelare gli interessi fondamentali della comunità ogni vecchio schema può saltare. Dopo ogni calamità naturale ci diciamo che bisogna fare qualcosa, noi, ora l’abbiamo fatto”.
Il Piano è stato illustrato nel dettaglio questa mattina dall’assessore all’Urbanistica, Vincenzo Falasca, dallo stesso presidente Catarra, dall’architetto dell’ente Giuliano Di Flavio e dall’achitetto Marco De Annuntiis (questi ultimi due nel gruppo di progettazione del quale fa parte anche Rosalba D’Onofrio, coordinati da Michele Talia della Scuola di Architettettura e Design dell’Università di Camerico).
“Le previsioni di sviluppo degli attuali Piani consentono l’iperbolica capacità edificatoria per un milione di abitanti se a questo dato aggiungiamo il fatto che il 60% delle aree produttive della vallata del Tordino sono dismesse salta all’occhio che l’unica economia possibile è la rigenerazione e la riconversione, non certo la nuova edificazione. L’obiettivo è quello di garantire una nuova fase di sviluppo a costo ambientale zero incentivando la ripresa degli investimenti in edilizia indirizzati verso il recupero dei centri storici, il recupero delle aree dismesse, la cura e la manutenzione del paesaggio, la rivalutazione delle superfici agricole” ha affermato fra l’altro l’assessore Falasca.
Il Piano, che è stato adottato dal Consiglio provinciale e che ora dovrà esplicare tutto l’iter per la presentazione di osservazioni da parte di singoli o di Comuni prima di arrivare all’approvazione definitiva, prevede che entro 180 giorni la Provincia predisponga il regolamento per il funzionamento delle Conferenze di pianificazione con il quale saranno stabiliti i tempi e le modalità di prese di decisione e di voto. Il Piano, infine, prevede delle norme di salvaguardia per gli interventi già autorizzati e previsti dagli strumenti urbanistici vigenti.