Regione/ Alessiani (Pd): «Asp 1 e 2 nomine tutte da rifare»
In ordine a quanto avvenuto nelle precedenti assemblee dei portatori d’interesse, si registra l’ennesima bocciatura delle nomine dei CDA delle costituende ASP 1 e 2 della Provincia di Teramo, da parte del Servizio Regionale per le Politiche Attive del Lavoro, il quale, con le note prot. n. RA 136320 e prot. n. RA 136322, ha ribadito i vizi di forma e di legittimità nella composizione degli stessi CDA e che il Partito Democratico aveva preventivamente segnalato. Lo segnala in una nota Stefano Alessiani della Segreteria Provinciale Partito Democratico Teramo.
Le Aziende per i Servizi alla Persona non sono altro che il raggruppamento degli ex Istituti di Pubblica Assistenza e Beneficenza, come ad esempio la Casa di Riposo De Benedictis o il Regina Margherita di Teramo, il Castorani di Giulianova o il Ricciconti di Atri.
La prepotenza utilizzata dall’ex Assessore Regionale alle Politiche Sociali e del Lavoro Paolo Gatti, il quale, con un colpo di mano ha tentato di imporre nomi ad esso graditi è fallita miseramente contro la Legge Regionale da esso stesso scritta e fatta approvare, scrive Alessiani.
Il lavoro svolto dal Partito Democratico Provinciale di Teramo attraverso i propri rappresentanti, unitamente a quello dell’ex Consigliere Regionale Claudio Ruffini e a quello di alcuni volontari, ha permesso di raggiungere questo risultato facendo sì che, all’interno delle ex IPAB della Provincia di Teramo, venga data la possibilità di ristabilire il giusto equilibrio.
Sarà premura del Partito Democratico Teramo fare in modo che, le nomine dei futuri CDA delle costituende ASP, vengano effettuate attraverso l’analisi dei profili pervenuti da un bando pubblico affinché non si ripeta più quel lontano modo di fare politica del centro destra in cui i nominati erano gli amici degli amici, prosegue Alessiani.
Inoltre sarà nostra viva preoccupazione, effettuare un’opportuna indagine al fine di fare luce sulla gestione effettuata dall’organismo straordinario, sempre nominato dall’ex Assessore Gatti, con l’intento di capire se tutte le operazioni di affidamento diretto dei servizi, durante questi quattro anni di commissariamento, siano avvenute rispettando le norme di legge.
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