"Se non fosse per la serietà dell’argomento sarei anche divertito dallo show di Costantini e D’Eramo che, pur di non ammettere le proprie colpe, provano goffamente a stravolgere la realtà dei fatti!” dichiara Sandro Mariani, Capogruppo di “Abruzzo in Comune”.
“Pur di creare il caos necessario a non permettere ai cittadini di comprendere si tira fuori una vicenda di tre anni fa che, in realtà, è andata in maniera diametralmente opposta rispetto a quanto si voglia far apparire. A maggio 2018 infatti fui attaccato dall’ex primo cittadino Mastromauro proprio perché, mentre altri rassicuravano sui fondi per l’ospedale di Giulianova, io fui l’unico ad ammettere, con grande onestà, che questi soldi nella programmazione ex art. 20 per l’edilizia sanitaria difficilmente sarebbero arrivati per la natura stessa del piano e per come era articolato. Nessuno scippo per finanziare l’ospedale di Teramo che aveva ricevuto finanziamenti da un filone destinato all’adeguamento sismico degli ospedali. Questa mia posizione di “verità” mi costò gli strali e le ire di tanti, una onestà intellettuale pagata anche in termini elettorali, ma che rifarei mille volte!” spiega Mariani.
“La stessa onestà politica che non vedo nel Sindaco Costantini che nel 2019 prometteva libertà dalla partitocrazia e grandi battaglie per l’ospedale giuliese e oggi, transitato nottetempo nella Lega, retrocede davanti all’attuale Giunta regionale di centrodestra e cerca addirittura di scaricare le colpe sugli altri, favoleggiando di servizi e reparti che non vedranno mai la luce nel Piano di Riordino della rete ospedaliera 2019/21 della sua collega di partito Nicoletta Verì e scambiando qualche piccolo intervento di manutenzione ordinaria, svolto in tutti gli ospedali teramani, per opere “faraoniche” realizzate a Giulianova” prosegue la nota.
“Al Sindaco Costantini, prima che all’esponente della Lega, voglio dire che la militanza in un partito è anche prendere a volte decisioni controcorrente come feci io nel 2015 quando mi sono battuto contro il disegno del centrosinistra di creare una Asl unica regionale che avrebbe relegato Teramo in un ruolo di subalternità rispetto a Pescara e L’Aquila. Libertà di azione sicuramente più semplice se fosse rimasto un civico, come aveva garantito ai giuliesi, ma che oggi non può probabilmente permettersi! Propinare ai giuliesi la storiella della filiera e delle buone relazioni con la Regione fino ad oggi ha comportato scelte come la nomina di un teramano doc (e che teramano) a Direttore Generale della Giulianova Patrimonio, come se tra i professionisti giuliesi non ci fosse nessuno all’altezza per poter ricoprire quel ruolo!” conclude Mariani.
“Sull’attacco di D’Eramo, invece, preferisco andare oltre sia perché ha tutto il sapore di una difesa d’ufficio dall’alto ma, soprattutto, perché gli consiglierei di monitorare un po’ di più i suoi Consiglieri Regionali che già presagiscono il cambio del Coordinatore Regionale dopo le elezioni amministrative del prossimo ottobre!” conclude Mariani.