Regione/ I Per Davvero non risparmiano Lolli all'Emiciclo e attaccano
Lolli chi? Si chiedono in tanti stupiti e incuriositi, soprattutto elettori del centrosinistra, notando che il dirigente di lungo corso, più volte parlamentare, nonché sottosegretario, compaia quotidianamente sulla stampa fra i nomi più accreditati, al pari dei primi eletti nelle liste del Partito Democratico, alla carica di assessore regionale, se non addirittura al ruolo di vicepresidente della Giunta .
Lolli perché? Aggiungiamo noi, più che stupiti! Se consideriamo che alla competizione elettorale nei quattro collegi regionali si sono cimentati oltre un centinaio di candidati, tra liste civiche e del PD, a sostegno della candidatura di D’Alfonso, contribuendo tutti, eletti e non, all’ottimo risultato ottenuto che ha permesso al vincitore di distanziare il presidente uscente Chiodi di circa venti punti.
Non riusciamo proprio a capire cosa intendesse dire l’On. Lolli, e a che titolo, di fronte all’ipotesi, più che concreta, di non avere nessun eletto di genere femminile quando più volte nei giorni scorsi ha rilasciato pubbliche dichiarazioni del tipo che “mai avrebbe fatto parte di una giunta regionale senza una donna”. Affermazione quanto mai pleonastica, in quanto non sarebbe una sua gentile concessione al genere femminile ma un obbligo di legge, al quale il Presidente non si potrebbe sottrarre. Infatti lo statuto regionale prevede che la Giunta debba essere composta da almeno un membro di genere femminile stabilendo inoltre molto chiaramente un limite di un solo membro esterno al Consiglio eletto, qualora il Presidente decidesse in tal senso nella scelta degli assessori.
Nel caso in cui invece, come pare che sia, l’eletta di genere femminile ci sarà, allora si che il problema si pone, ma sotto l’aspetto politico. Premesso che lo statuto pone solo un limite minimo di un membro di Giunta di genere femminile e non un limite massimo, perchè mai il Presidente D’Alfonso si dovrebbe fermare a una sola nomina di genere femminile se ci dovessero essere le condizioni tecno-giuridiche per nominarne di più? Solo per gratificare l’onorevole Lolli? A nulla è valsa l’esperienza del Governo Renzi nel quale le cariche sono state ripartite in otto ministri uomini e otto ministri donna, quasi tutti alla prima esperienza? E’ di queste ore, tra l’altro, l’annuncio del nuovo sindaco di Pescara Alessandrini che nominerà non meno di 4 assessori donne e del Presidente Chiamparino del Piemonte che ha annunciato che la sua Giunta di 8 membri sarà composta da quattro uomini e quattro donne.
Fra i candidati non eletti al Consiglio Regionale ci sono tante nuove personalità, sociali e politiche, che possono dare un grande contributo alla crescita della nostra regione nel segno del rinnovamento e del buon governo. Quindi, facciamo appello al Presidente D’Alfonso affinchè nomini due assessori di genere femminile, visto che molto probabilmente l’eletta donna ci sarà, naturalmente scegliendo la seconda tra le non elette, valutando al meglio professionalità e competenze.
L’Abruzzo deve marciare sul sentiero del rinnovamento, senza ombre ed ambiguità, in linea con quanto sta faticosamente portando avanti il Presidente Renzi, a livello nazionale.
Siamo certi che il Presidente D’Alfonso non ci deluderà, smentendo presunti accordi pre-elettorali tra maggiorenti del partito democratico abruzzese.
I PerDavvero:
Enzo Scalone
Piero Chiarini
Fernando Di Girolamo
Mimì Di Giandomenico
Eligio Filipponi
Domenico Bucciarelli
Lino Befacchia
Pasquale Limoncelli
E tanti altri elettori del centro sinistra