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DIEGODIBONAVENTURAOKDue sono i grandi rebus della politica italiana, in questo periodo: l’elezione del Presidente della Repubblica e la nomina degli assessori (che poi sarebbero consiglieri delegati) alla Provincia di Teramo. Le due grandi incognite, hanno una differenza sostanziale e un altrettanto sostanziale comun denominatore. La differenza è il tempo: l’elezione del Capo dello Stato “pende” da sei giorni, quella della giunta in provincia da trentotto. Il comun denominatore è la Lega, che tanto a Roma quanto in via Milli, non riesce a trovare una “quadra”. E rinvia.
Rimanda.
Pospone.
Temporeggia.
Insomma, n’arsolve.
È saltato anche il terzo, previsto incontro tra la Lega e il gruppo Gatti Sottanelli col presidente, per decidere le deleghe. O meglio: più che un terzo incontro saltato, è sempre il primo che salta per la terza volta. Questa volta perché D’Eramo è impegnato nell’elezione per il Colle, mentre Jwan Costantini coltiva passioni sciistiche in settimana bianca. E forse è questo, il nodo, Jwan Costantini, il più complicato da sciogliere, perché il Sindaco di Giulianova - è noto - ambisce alla vicepresidenza, in attesa di poter ambire alla presidenza vera e propria. Solo che la poltrona da vice dovrebbe andare al primo degli eletti, ovvero Frangioni, che è di Fratelli d’Italia. Insomma, la situazione è in stallo, cristallizzata in un surplace politico che blocca tutta l’attività della Provincia. Scuole, strade… tutto fermo. Da trentotto giorni.

E.D.C.