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Crescono anche in Abruzzo le adesioni all’iniziativa “Luci Spente nei Comuni” lanciata dall’Anci nazionale in segno di protesta contro il caro bollette. Palazzi e simboli cittadini saranno spenti per far sentire la voce di sdegno.

Aumenti vertiginosi che stanno colpendo pesantemente i bilanci delle famiglie e delle imprese e che rischiano di mettere in ginocchio anche la casse dei Comuni italiani. Impegnati nella predisposizione dei bilanci di previsione, i sindaci lanciano un appello al governo chiedendo un intervento immediato per sostenere gli enti locali. Una protesta che si concretizzerà domani giovedì 10 febbraio quando verranno spente, dalle ore 20:00 alle 20:30 anche a livello regionale, le luci in piazze e monumenti cittadini.

Gianguido D’Alberto sindaco di Teramo: “Il Governo intervenga a sostegno dei Comuni già duramente colpiti dall’emergenza Covid. Con un’inflazione che a gennaio si attesta al 4,8%, ai massimi dall’aprile del 1996, spinta da un enorme aumento dei costi dell’energia. Ci troviamo di fronte alla possibilità che questa crisi, che grava su cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, in un periodo già reso difficile dalla pandemia, sfoci in emergenza sociale”.

Domani Teramo spegnerà simbolicamente le luci comunali di piazza Martiri.
Il sindaco Gianguido D’Alberto: "solo il Comune di Teramo per la voce aumento energia ha previsto, nel nuovo bilancio, una somma di 1,3 milioni di euro".