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BIDENcade
 
 
Molti in questi ultimi giorni hanno fatto ironia per la caduta di Joe Biden sulla scaletta dell’Air Force On, appena 2 giorni dopo aver dato dell’assassino a Vladimir Putin; ma quando un presidente degli Stati Uniti d’America parla in questi termini, soprattutto se democratico – da sempre i più attivi nella politica estera –, dice sempre quello che sa.
Difatti i satelliti americani hanno svelato recentemente importanti basi militari russe, missilistiche, aeree e navali, in Artico; Russia che negli ultimi tempi ha intensificato anche le proprie manovre militari nell’area artica espandendo così i propri insediamenti strategici, tant’è che si sono registrati persino esperimenti balistici a un passo dell’Alaska, con l’utilizzo di missili a lunga gittata che potrebbero raggiungere facilmente qualsiasi zona degli Stati Uniti d’America.
E in questo modo Vladimir Putin continua a minare “indisturbato” gli equilibri geopolitici del pianeta.
Ma l’esperimento militare più importante che l’esercito di Vladimir Putin starebbe portando avanti nell’Artico, è quello della messa a punto del siluro “Poseidon 2M39 torpedo”, una super arma bellica nucleare totalmente teleguidata – come i famigerati droni statunitensi – capace di aggirare le difese costiere americane e, come ovvio, non solo queste. Il siluro “Poseidon 2M39 torpedo” è alimentato da un reattore nucleare e può caricare nella sua ogiva diversi megatoni. Ciò vuol dire che, viaggiando sotto la superficie dell’acqua alla velocità di 200 chilometri orari, sarebbe in grado di raggiungere indisturbato le coste statunitensi, e non solo, e provocare uno tsunami artificiale molto più distruttivo di quelli già avvenuti in natura e che renderebbe inutilizzabili per centinaia di anni territori vastissimi, dilatando così nel tempo il proprio letale potenziale bellico. E le immagini catturate dai satelliti americani mostrano la presenza proprio in Artico di stabilimenti dove si sperimenterebbero e si produrrebbero i componenti necessari per l’assemblaggio del siluro “Poseidon 2M39 torpedo”.
Inoltre la marina militare russa sta tracciando una nuova via di navigazione che collegherebbe, attraversando il Mar Glaciale Artico, Asia e Europa in metà del tempo oggi necessario passando dal Canale di Suez, attualmente la via di navigazione più breve.
L’Intelligence americana e NATO hanno assoluta certezza di ciò che starebbe avvenendo in Artico e, alle Grandi Manovre di espansione militare di Vladimir Putin – che nega ogni addebito, definendo fantasie quelle americane –, Joe Biden ha subito risposto, oltre a dagli dell’assassino – della “pace” del mondo probabilmente –, intensificando l’addestramento di marines in Norvegia, dove ha già inviato bombardieri e il “mitico” sommergibile Seawolf a pattugliare nascostamente il Mar Glaciale Artico.
Ma la cosa già drammatica che si può subito registrare a proposito di quanto starebbe avvenendo in Artico, prima di una improbabile Terza Guerra Mondiale, che certamente non lascerebbe vincitori, è che tutta questa brama di espansione del proprio potere militare da parte di Vladimir Putin, è stata resa possibile solo “grazie” ai cambiamenti climatici e al conseguente e progressivo scioglimento dei ghiacciai artici, cui nessuna delle super potenze ha posto ancora rimedio, rendendo oggi accessibili all’uomo zone che prima non lo erano e non lo sarebbero mai state, se la politica avesse avuto coscienza del patrimonio naturale che gli è stato affidato; zone dell’Artico dove a nessun essere umano sarebbe mai venuto in mente di stare e, tanto meno, di impiantarci basi militari ora di assoluta importanza strategica.
 
MASSIMO RIDOLFI