Sono cominciate da qualche giorno le grandi manovre primaverili della Lega teramana, almeno stando a quanto si apprende dagli organi di informazione: incontri, convegni e interviste a spron battuto per tentare disperatamente di imporre una narrazione positiva che offuschi e faccia passare in secondo piano la situazione disastrata del centrodestra, e di un suo pezzo in particolare, nella nostra provincia.
Quindi, giù di interviste, dichiarazioni, annunci con al centro un unico leitmotiv: "riprendere" Teramo. Un tema che è più di un chiodo fisso e che agita il sonno di chi ancora non digerisce la caduta dell'ultima amministrazione di centrodestra in Città, meno di 4 anni fa, quando a livello nazionale il vento in poppa e i sondaggi favorevoli disegnavano tutto un altro futuro.
Ed è anche per questo che fa sorridere la maldestra offensiva mediatica degli esponenti leghisti verso l'amministrazione teramana, soprattutto perché sono sotto gli occhi e nella memoria di tutti i cittadini i grandi traguardi ottenuti da un partito che in Abruzzo esiste sui simboli delle schede elettorali, ma meno nei territori.
Un partito figlio di travasi di consenso personale di alcuni suoi esponenti, che ha fatto dello scouting e del "player trading" la propria ragione di essere, specie nella nostra provincia.
Solo per amor di cronaca, basterà elencare i grandi successi leghisti della Provincia di Teramo: ad un deputato assente più della metà del tempo in Parlamento è stato necessario affiancare un collega paracaduto ed eletto nelle fila del M5S; al consigliere più votato alle ultime elezioni regionali è servito un anno per trovare posto nella Giunta, evidentemente decisa altrove; nonostante la vittoria alle elezioni di secondo livello in Provincia, è stata proprio la Lega a tenere in ostaggio il Presidente dalla stessa sostenuto per quasi 3 mesi, riuscendo a lasciare l'Ente senza giunta n mezzo a persistenti malumori; non ultimo, il neo coordinatore provinciale fino ad oggi aveva incrociato la Lega solo come avversaria nel ballottaggio nel proprio comune.
Eppure, incredibilmente, tutti i personaggi sopra menzionati hanno un solo chiodo fisso, il degrado e la decadenza della Città di Teramo, oltre alla necessità di "riprendersela".
Sarebbe facile obiettare come i tanti esternatori di questi giorni non abbiano che minimi legami con la Città di Teramo e che ne conoscano solo minimamente le esigenze dei cittadini, sarebbe facile anche ritenere che il controllo dell'Amministrazione Comunale sarebbe per molti solo un puntello per altre posizioni di potere, ma vogliamo giusto limitarci a ricordare tra le mille dichiarazioni rilasciate, quella che indica tra le priorità per il Capoluogo, la Città da "riconquistare", quello di ricucire il rapporto tra il coordinatore cittadino, non con gli alleati, ma con l'unico eletto in Consiglio Comunale del partito.
E allora meglio raccontare un'altra storia.
I Gruppi Civici del Comune di Teramo
Bella Teramo – Fare grande Teramo – Insieme Possiamo – Teramo Vive