Il Pd a Brucchi: «il fiananziamento per il Castello della Monica non è mai esistito»
Il Sindaco Brucchi continua a raccontare “balle” alla città pur di apparire un bravo ed efficiente sindaco; lo ha fatto durante la campagna elettorale assieme ai suoi amici politici e lo ha ripetuto ieri in consiglio comunale, non dicendo la verità sul Castello della Monica . Lo scrive in una nota: il Partito Democratico, l'Unione Comunale ed il Gruppo al Consiglio Comunale di Teramo.
Il finanziamento di € 2.114.494,00 che la Regione avrebbe concesso per la ristrutturazione e gestione del Castello Della Monica durante l’amministrazione Chiodi è soltanto un bluff che il sindaco ed dei suoi amici politici di centro destra hanno raccontato alla città di Teramo durante la campagna elettorale per ottenere un immeritato consenso.
In cinque anni di amministrazione regionale e comunale il centro destra si è totalmente disinteressato del Castello della Monica; soltanto nel mese di marzo 2014 alle porte delle campagna elettorale, avendo notizia di un residuo di fondi PAR - FSC di complessivi €16.918.000,00, inutilizzato dal 2012 per incapacità amministrativa, i vari Venturoni&Brucchi hanno pensato bene di spacchettare questi fondi in parti uguali tra le quattro province mediante un mero criterio matematico. A Teramo dunque spettavano, secondo tale inesistente criterio € 4.255.494,00 che sarebbero dovuti andare a finanziare alcuni interventi trai i quali la ristrutturazione del Castello della Monica, assieme alla costituzione, dentro il parco della scienza, addirittura di un museo del “gatto” per il quale veniva richiesto un contributo di € 50.000.
Il mero criterio di divisione matematica, per attribuzioni dei finanziamenti collegati ai PAR . FSC , non “esiste”; il CIPE finanzia i progetti soltanto dietro presentazione di una reale piattaforma programmatica che risponde alla concrete esigenze che provengono dal territorio”; piattaforma programmatica non predisposta
La delibera di giunta del 31 marzo 2014 che prevedeva il finanziamento, non è stato altro che un atto di sapore elettorale, privo di qualsiasi fondamento amministrativo e finanziario. Un chiaro inganno, privo di forma e di sostanza, per il quale il nuovo governo regionale ha dovuto procedere nell’annullamento per autotutela al fine di non perdere definitivamente i finanziamenti.
E’ il modus operandi di chi non ha saputo amministrare e tenta attraverso un messaggio ingannevole di ottenere consenso .
Il finanziamento per il Castello della Monica realmente non è mai esistito: questa è l’unica verità conclude la nota.