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Con una lettera inviata al Commissario della Lega Abruzzo, Luigi D'Eramo, l'onorevole Giuseppe Bellachioma annuncia che si dissocia dalla Lega Abruzzo e lo spiega nella lunga missiva spedita oggi al leader regionale:

«Mi dissocio dalla Lega a firma D'Eramo. Una dissociazione che mi crea sofferenza ma purtroppo non si tollerano più le scelte politiche fatte, perchè salvo la vittoria di Lanciano e L'Aquila, tutto il resto è stato un disastro politico a sua firma. Ho fatto tutto quanto possibile per sostenerre la Lega a livello regionale, ho taciuto più volte consapevole che sono sempre stato un soldato e nel rispetto di quella squadra robusta che avevo lanciato in Regione e sui territori e che andava guidata a mio giudizio, con sagacia politica e con il metodo del buon padre di famiglia. Tutto questo non è servito a nulla, ci sono state liste non presentate come ad Atessa e a Martinsicuro ed aggiungo che:  le scelte sono sempre state personalistiche e non politiche e che hanno baipassato anche la segreteria politica».4DERAMO-LEGA-ABRUZZO.jpg

Bellchioma è un fiume in piena e va giù duro contro D'Eramo reo di aver distrutto la Lega in Abruzzo: «Tre consiglieri regionali persi, sindaci, assessori  consiglieri comunali e tanti militanti che evidenzia una Lega divisa e lacerata. Errori politici importanti, ho più volte richiamato Luigi all'attenzione e alla ponderazione verso un partito dove ho dato tutto me stesso sin dal 2019. Mi hanno boicottato a Roseto dove c'era una partita importante da giocare e mi chiedo oggi, perchè la Lega che aveva la presidenza della Tua (società di trasporto regionale abruzzese) sia stata estromessa in questo modo. Voglio anche ricordare che mi sono messo a disposizione di Bagnai, Salvini e D'Eramo stesso dove avrei impegnato tutte le mie risorse per le elezioni politiche e voglio anche ricordare che io sono leghista e non giorgettiano. Nonostante questo, sono stato estromesso da tutto fino all'evento di Roseto scorso, così come vengono estromessi dalle chat, militanti ancora tesserati. Tutto questo è un grave suicidio poltiico quasi pianificato da D'Eramo che non mi puo più consentire di stare ancora nel partito a livello regionale. Una opportunità che Luigi ha distrutto perchè lui ha deciso di non rimettere "pace" ai territori».

Elisabetta Di Carlo