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WhatsApp_Image_2022-09-30_at_12.01.00.jpeg Di scontato in una elezione, il flipper insegna, non c'è ormai più nulla. Scontato doveva essere l'appoggio del sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto, alla "sua" assessora candidata al Parlamento, Stefania Di Padova. Scontato, non dovuto. E invece "il sindaco ha ritenuto opportuno comportarsi come si è comportato", ossia eclissarsi per quasi 50 giorni di campagna elettorale (trovando giusto il tempo di scrivere a Letta per decidere il candidato del Pd su Teramo o meglio...velatamente...per auto-proporsi). Un comportamento che rischia, ora, di pagare molto molto caro D'Alberto. Perchè, dopo quanto accaduto alle Politiche, l'appoggio del PD alla sua candidatura a sindaco non è affatto scontata. Nè dovuta, aggiungiamo noi. Perchè "in Politica queste cose succedono, sono sempre successe" dice il segretario provinciale, Piergiorgio Possenti, ma è anche vero che il PD Teramo "non dimentica". Basta pensare alla nota pubblica che il PD teramano fece a febbraio per sostenere la ricandidatura del sindaco: "A febbraio, si, scrivemmo quel comunicato. Alla luce delle evoluzioni contingenti, direi che è giunto il momento di confrontarsi in maniera chiara, leale,schietta". lo farà D'Alberto? Si confronterà lealmente con il PD di cui non fa parte, unico partito politico che lo appoggia con altri civici in maggioranza? sarà in grado di "chiarire" il suo comportamento? Come dire...dopo le rose con le spine per l'ex onorevole per un giorno Stefania Di Padova siamo passati ad un sindaco...sulle spine. 

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