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L’ultimo Consiglio Comunale di Roseto al quale ho assistito ha mostrato le vistose crepe della maggioranza con due consiglieri assenti, su otto, quindi impossibilità, per chi amministra, di fare il proprio lavoro. L’opposizione, per parte sua, svolge dignitosamente, e in modo comprensibilmente puntiglioso, il proprio ruolo. Lo scrive in una nota Miche Nuzzo di Obiettivo Comune. Senza voler entrare nel merito degli argomenti posti all’o.d.g. mi pongo, come cittadino, una domanda molto semplice: -       perché due consiglieri della maggioranza, in piena salute, sono assenti? La risposta che i rosetani si danno è altrettanto semplice: la maggioranza non esiste più. Di conseguenza i consiglieri interessati hanno l’obbligo di presentarsi in Consiglio e spiegare se i contrasti emersi sono stati superati e, in caso contrario, trarne le doverose conseguenze. Questo non è sinora avvenuto; si è preferita l’assenza all’assunzione di responsabilità. Ora siamo in attesa degli ulteriori sviluppi e ci auguriamo che la situazione che si è creata non costituisca l’ennesima rappresentazione della “commedia all’italiana”, diffusissima in politica, di “tirare la corda” per ottenere qualcosa, con l’unica felice eccezione della nostra Lista Civica che, con coerenza, ha, da tempo, separato la propria azione da quella dell’attuale maggioranza. Auspichiamo che quella dei due Consiglieri “assenteisti” sia un’azione politica seria posta in essere a beneficio della collettività. Soprattutto perché, a voler tirare le somme di tre anni di questa Amministrazione il bilancio è decisamente negativo, ma non perché, come sostiene il Sindaco, dal 2011 al 2014 il mondo è cambiato e non ci sono più i mezzi per amministrare in maniera “efficace e costruttiva”. Il “mondo” era già cambiato a metà 2011 e quindi c’era (e ci doveva essere) la consapevolezza delle difficoltà che si sarebbero incontrate. In conclusione, invece di sbandierare l’ormai abusato slogan “vota Pavone, cambia Roseto”, rivelatosi una triste predizione in negativo, l’attuale Giunta avrebbe dovuto lavorare bene con i mezzi di cui disponeva. L’amara constatazione è che le scarse risorse sono state impiegate male, alla solita vecchia maniera clientelare (altro che cambiamento) quando non sprecate. Secondo noi, oggi, chi viene chiamato dai cittadini per amministrare deve avere ben presente la massima di Don Luigi Sturzo: promettere poco e mantenere sempre quanto promesso, chiude Nuzzo.