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 RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Il compagno anarchico Alfredo Cospito è in sciopero della fame ormai dal 20 ottobre.
 
Sta protestando contro il regime di 41 bis a cui è sottoposto dal maggio scorso e contro l'ergastolo ostativo che la Procura di Torino ha chiesto di applicargli, dopo che la Cassazione ha annullato la precedente condanna a 20 anni inflitta nell'ambito del processo "Scripta Manent". 
 
L'esplosione di due ordigni a basso potenziale in piena notte, senza causare feriti, davanti alla scuola allievi dei carabinieri a Fossano, in provincia di Cuneo, è costata ad Alfredo la riqualificazione di uno dei capi d'imputazione in "strage politica" e il rinvio del processo ad un nuovo appello. A tale proposito, ricordiamo che neanche quelle di Piazza Fontana e di Bologna sono state processate come "stragi".
 
Il 5 maggio scorso, Alfredo è stato trasferito nel carcere di Bancali, vicino a Sassari, in regime di 41 bis, per la sua partecipazione, anche dal carcere, mediante i suoi scritti, al dibattito nel  movimento anarchico.
La misura è stata confermata il 19 dicembre dal Tribunale di Sorveglianza di Roma, decretando, di fatto, la sua condanna a morte.
 
Ci preme ribadire con forza la nostra solidarietà e vicinanza ad Alfredo e agli altri prigionieri rivoluzionari che lo stanno sostenendo con coraggio entrando, a loro volta, in sciopero della fame.
 
Davanti a questa vicenda torniamo a riflettere sul carcere, sugli strumenti di reclusione e repressione, sull'ergastolo ostativo e sulla legittimità del regime di 41 bis, riconosciuta anche dalle stesse istituzioni democratiche, dagli organismi internazionali e parte dalla società civile come una forma di tortura. 
 
Pensiamo ad Alfredo, alla forza prorompente delle sue idee, alla sua tenacia, alla sua scelta di dedicare la sua vita alla lotta, e capiamo perché allo Stato fa così paura, perché vogliono seppellirlo nel regime di carcere duro. 
 
Alfredo sta pagando per le sue idee, per l'alto ideale rivoluzionario che ha sposato, sta pagando perché non sarà mai un collaboratore e non abiurerà. 
Noi non possiamo fare altro che trovarci con lui in questa battaglia, non possiamo che dargli voce e ancora più forza. 
 
Per questo, martedì 17 gennaio, saremo a Teramo, in corso San Giorgio, dalle 18:30. 
 
Contro il 41 bis e l'ergastolo ostativo! 
Alfredo libero! 
Tutti liberi! Tutte libere!