"Firmare una petizione per richiedere una legge regionale che garantisca dei diritti a qualcuno...non significa togliere diritti ad altri. Firmare questa richiesta di una legge regionale per il suicidio assistito per i pazienti che hanno i requisiti per poterlo richiedere è una battaglia di libertà e di civiltà. Poterla far partire, in Abruzzo, proprio dalla città di Marco Pannella che è stato un paladino vero dei diritti mi riempie di grande emozione". Così Marco Cappato, leader dell’Associazione Luca Coscioni, oggi a Teramo (a pomeriggio sarà a Pescara) per la raccolta firma (obiettivo: 5mila firme in 90 giorni) per promuovere la legge regionale sul suicidio assistito. La legge sul suicidio assistito prevede "una regolamentazione dei tempi per la richiesta del paziente". Cappato cita il caso assurdo di un paziente che ha ricevuto una prima risposta dalla regione Marche dopo due anni: "E' inaccettabile", dice Cappato. L'Abruzzo è la seconda regione italiana, dopo il Veneto, ad avviare la raccolta firme è per portare in consiglio regionale la legge d’iniziativa popolare, oggetto della campagna “Liberi Subito”. "C’è bisogno dell’aiuto di tutta la cittadinanza per portare in consiglio regionale una legge di civiltà come quella sul suicidio assistito. Le disobbedienze di Marco sono la risposta a un parlamento inerte da oltre 30 anni: quando la politica si fa sorda, sono i cittadini a mobilitarsi. Per questo si può dare la disponibilità a raccogliere le firme o autenticare e informarsi sui tavoli di raccolta firme che verranno fatti ogni settimana sul sito inabruzzo.liberisubito.it” commentano i giovani sostenitori della campagna Liberi Subito presenti oggi a Teramo, accanto a Cappato. "Non stiamo parlando di una battaglia politica, la libertà di poter scegliere non deve avere alcun colore politico. L'appello è alle coscienze, prima ancora che ai partiti..." conclude Cappato.