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Prima la notizia, poi il commento.
Anche se una vera e propria notizia non c’è, visto che il fatto che i cinque stelle avrebbero appoggiato D’Alberto, era già cosa risaputa e da noi già pubblicata. Quella di oggi è stata, di fatto, solo l’ufficializzazione del fatto che il partito che a Teramo esprime, in questo momento, una sola consigliera comunale, da tempo già chiaramente schierata sulle posizioni della maggioranza, tanto da poter essere considerata di fatto una fornitrice di assist, abbia deciso di correre per il Sindaco uscente. Ormai prossimo all’estinzione politica, il Movimento Cinque stelle teramano ha perso consiglieri comunali, come Verzilli, consiglieri regionali come Cipolletti, e onorevoli come Berardini e Zennaro, divenendo di fatto politicamente irrilevante in città.
Adesso, il commento.
Il fatto che il Sindaco di Teramo abbia deciso di utilizzare il luogo simbolo dell’amministrazione comunale, ovvero l’ufficio del Primo Cittadino, per un annuncio politico, di chiarissima valenza elettorale, in un un momento nel quale la legge vieta ogni forma di propaganda (dal 15 marzo 2023.
Leggo: “È fatto divieto a tutte le pubbliche amministrazioni di svolgere attività di propaganda di qualsivoglia genere, ancorché inerente alla loro attività istituzionale, nei trenta giorni antecedenti l’inizio della campagna elettorale e per tutta la durata della stessa”), è a nostro avviso una manifestazione di arroganza politica, una scorrettezza istituzionale gratuita che non fa onore a D’Alberto.

“La politica, quella vera, si fa lontana dal Palazzo” diceva Berlinguer.
Quella vera, appunto.