"Teramo è diventata una città talmente grigia, talmente spenta, talmente sporca,così messa male, così struprata dall'attuale Amministrazione comunale che è giusto che mi mandino via..." Leo Nodari, presidente dell'associazione "Società Civile", reduce dallo straordinario riconoscimento da parte della Regione Abruzzo dell'alto valore civico e culturale rappresentanto dal Premio nazionale Paolo Borsellino, dice la sua sul livello di "mediocrità imperante in città e che rispecchia il basso livello in cui è stata fatta precipitare questa città. E non è un caso che, i teramani, non io Leo Nodari, ma i teramani concittadini che portano avanti attività leggermente superiori ad altre vengano allontanati da Teramo..." dichiara. Tra i "cacciati" dalla città, il suo Premio. Il Premio nazionale "che, ricordo a me stesso, è nato a Teramo, è stato ideato a Teramo ed ora si ritrova cacciato da Teramo. Ma non importa, andiamo avanti con la portata culturale, sociale, civica, che il Premio Borsellino ha conquistato in oltre vent'anni e che abbiamo l'onore di portare avanti su tutto il territorio regionale". Mai come adesso che la legge regionale approvata prevede un protocollo con tanto di calendario degli appuntamenti previsit, ogni anno, in Abruzzo. "Poi a Teramo, viva Dio, abbiamo sempre i nostri luoghi: la sala polifunzionale, le scuole che da sempre ci chiamano e ci ospitano...insomma...restiamo in prima linea, sempre". Nonostante l'attuale governo cittadino, quindi.