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Nella città di Teramo rotonde come quella di Via Arno, ribattezzata dall’ex-assessore Di Giovangiacomo come ovale(!?), danno l’idea di come i lavori pubblici vengano gestiti.   Come Rifondazione Comunista potremmo polemizzare e dire che, a conti fatti, la realizzazione della rotonda ovale, inaugurata dopo che il lotto zero aveva già smaltito il traffico, sia risultata inutile o soffermarci sul numero degli incidenti che puntualmente avvengono grazie alla sua assurda geometria e segnaletica, ma non lo faremo.   ROTONDAVogliamo al contrario chiedere al sindaco Brucchi se gli sembra corretto continuare a prendere in giro gli abitanti di Via Arno.   Nei giorni precedenti le elezioni comunali del 25 maggio, una residente della zona polemizzò pubblicamente nei confronti dell’amministrazione comunale, chiedendo che i lavori di ripristino dell’area giochi e della scalinata che collega la popolosa zona di Via Arno al quartiere di San Berardo venissero ultimati poiché, da diversi mesi, i lavori stradali erano già stati riconsegnati.   La risposta di Brucchi non si fece attendere e, timoroso della minaccia paventata dei residenti di non recarsi a votare, si impegnò personalmente a far avviare nel breve termine i lavori. Come per magia la zona venne recintata e quindi posata un po’ di breccia.   Brucchi è stato rieletto, ma i lavori, ora che il pericolo è scampato, sono al palo.   La combattente signora, annusato l’imbroglio, è tornata a farsi sentire con i toni che il caso richiede e ha ammonito il sindaco ricordandogli quanto promesso. Questa volta, come da copione, nessuna risposta.   Oggi, dopo tre mesi di silenzio, a tornata elettorale finita e ferie alle spalle, Rifondazione Comunista chiede al sindaco di tenere fede alla promessa fatta e magari, già che ci si trova, di scusarsi dei ritardi.   Nella speranza che la politica degli annunci termini, ci auguriamo che si dia inizio ad una pianificazione seria di tutte le opere di cui la città ha realmente bisogno, mettendo da parte progetti faraonici e concentrandosi sui piccoli interventi, soprattutto quelli riguardanti il ripristino della pavimentazione stradale, che le frazioni ed i quartieri periferici, ormai dimenticati dal “Dio” Di Stefano, hanno urgente bisogno.